La storia di Palazzo Estense a Varese diventa spettacolo nelle voci di governanti, contadini e nobili
E' una rappresentazione in movimento il primo dei tre eventi del progetto "In fabule" ideato da Marina de Juli. L'appuntamento è per domenica 15
L’arte può essere una finestra sul passato, ma è anche un ponte verso il presente e il futuro: questo è il concetto che Marina De Juli, attrice e direttrice dell’associazione Verba Manent, ha voluto sviluppare con il progetto “In Fabule” che si svilupperà a Varese tra il 15 settembre e il 20 ottobre con il partenariato del comune di Varese: un’iniziativa che unisce narrazione, performance artistica e patrimonio storico, con l’obiettivo di coinvolgere emotivamente il pubblico e far riscoprire l’identità culturale del territorio varesino.
«In questi anni abbiamo notato come l’Assessorato alla Cultura di Varese abbia cercato di valorizzare il patrimonio storico-naturalistico della città – spiega De Juli – Proprio a seguito di questi eventi, abbiamo ragionato su come l’arte potesse contribuire a questa conoscenza, coinvolgendo emotivamente il pubblico. Conoscere le origini dà un senso di appartenenza, di comunità, che purtroppo oggi è poco presente. La curiosità verso la scoperta è spesso l’incentivo mancante».
Il progetto prende il nome dal termine latino “fabule”, che indica storie e racconti, sia reali che inventati. «L’affabulazione è la scrittura narrativa che deve diventare opera persuasiva e convincente. Per questo abbiamo scelto come titolo del progetto: “In fabule”, perché quello che vogliamo ottenere è che il pubblico senta di appartenere a un luogo o a una narrazione».
«Il particolare interessante è l’immersione nei luoghi all’interno dei quali la storia è passata. proporre i luoghi che saranno la scena dello spettacolo come un grande libro di storia facendo nascere la consapevolezza dei luoghi intorno a noi che normalmente attraversiamo un po’ distratti – ha commentato l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia – Questo progetto, in partenariato con il comune di varese, è condiviso non solo nella sua concretezza ma anche concettualmente, perchè si inserisce bene nelle iniziative condotte con buon successo che vogliono fare scoprire i luoghi della città».
Tre appuntamenti: il primo è una originale “passeggiata” a palazzo Estense
Domenica 15 settembre, a Palazzo Estense, si terrà il primo evento, intitolato “Attori e musicisti nel Palazzo Estense, tra storie e storia”. La giornata sarà un salto nel tempo nel Palazzo, in periodo che va dal il 1700 e il 1800: qui gli attori, vestiti con abiti d’epoca, interpreteranno personaggi come nobili, cameriere, governanti, borghesi e contadini che racconteranno la vita nella dimora e nella città. Ognuno racconterà la propria storia, che sia vera o inventata, contribuendo così a narrare anche la storia di personaggi storici come Francesco III d’Este, la città di Varese e l’Italia del Risorgimento.
«Non si tratta di una rivisitazione storica, ma l’idea è quella di accompagnare gli ospiti con attori calati nei ruoli di nobili, cameriere, governanti, borghesi, contadini, che narrando la propria storia personale (vera o inventata non importa), finiranno per raccontare anche la storia di Francesco III d’Este, di Varese e dell’Italia dalla seconda metà del 1700 fino alla seconda metà del 1800 – spiega De Juli – Una storia che, nei particolari personali sarà inventata, ma che nell’inquadramento storico è verosimile e documentata: abbiamo passato parecchio tempo nella biblioteca di Varese per ricostruire più particolari possibile». Oltre agli attori, musiche barocche e danzatori in abiti d’epoca daranno vita a un’esperienza multisensoriale e dinamica, mentre il percorso si concluderà con balli di Valzer, Quadriglie e Contraddanze nel Salone del Palazzo.
Mentre all’esterno invece «Un picasass ricorderà di quando le dame passeggiavano all’ombra dei pini per mantenere la pelle bianca e nobile, mentre lui spaccava le pietre nella cava di Viggiu perché venissero costruite le mensole e le colonne del balcone del Palazzo. E i contadini nelle loro “fabule” narreranno il duro lavoro, in centinaia a trasportare terra, per abbassare il Colle del Castellazzo, trasformare il giardino come quello del palazzo viennese di Schonbrunn e permettere al Duca il passatempo della caccia. E i contadini e musicisti inviteranno infine il pubblico a ballare le loro danze popolari».
Il percorso, della durata di un’ora e mezza, verrà replicato cinque volte durante la giornata (alle 10, 11, 14, 15 e 16), con ingresso libero, con offerta: è importante però la prenotazione, al numero 347 8116559 o alla mail verbamanentprogetti@gmail.com, perchè i gruppi saranno limitati a 30 persone.
In sala Montanari il secondo e terzo appuntamento
«Luoghi da raccontare, luoghi da vivere il sottotitolo del progetto – aggiunge però De Juli – Per questo dopo il primo appuntamento a Palazzo Estense, luogo da raccontare, in Sala Montanari verranno proposti due altre “storie”, racconti reali legati anche al territorio e “fabule” dove la fantasia darà vita a un viaggio, in un luogo – quello della palazzina della cultura – da vivere».
Il secondo appuntamento del progetto è quindi previsto per sabato 5 ottobre alle 21 in Sala Montanari, con lo spettacolo autobiografico di Marina De Juli, “Potevo fare cose peggiori”. Accompagnata da una band di musicisti, l’attrice racconterà i suoi primi vent’anni di vita nella provincia, tra sogni, delusioni, e la scoperta del teatro come forza capace di stravolgere un’esistenza. «Un racconto di come una passione, il teatro, può stravolgere una vita che si pensava destinata ad altro e di come trovare la forza per cambiare: una storia personale che è in realtà universale». L’ingresso è di 10 euro, con possibilità di prenotazione ai numeri già noti.
Infine, il 20 ottobre alle ore 17, sempre presso Sala Montanari, si terrà “Johanna Padana a la Descoverta de le Americhe”, un adattamento al femminile dell’opera di Dario Fo, con protagonista ancora Marina De Juli che della compagnia di Dario Fo ha fatto parte per decenni. La storia è quella di Johanna, una donna delle valli bergamasche che, travestendosi da uomo, intraprende un viaggio avventuroso fino a imbarcarsi con Cristoforo Colombo verso il Nuovo Mondo; e sarà raccontata in un monologo che mescola comico, grottesco e drammatico. Un viaggio attraverso popoli e culture, che riflette sulle sfide e le ingiustizie subite dalle donne e dalle popolazioni indigene. Anche per questo spettacolo l’ingresso è a offerta libera.
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