Il giallo del pronto soccorso di Gallarate da “esternalizzato” a “nessuna esternalizzazione” in poche ore
Forse un errore comunicativo all'origine del polverone alzato dai sindacati che hanno parlato di un progetto presentato in Regione da Asst Valle Olona. Sarebbe bene chiarire bene cosa si intenda fare in futuro al Sant'Antonio

Esternalizzazione sì o no? Per un giorno, il futuro del pronto soccorso dell’ospedale di Gallarate è sembrato in bilico.
L’ipotesi di un nuovo progetto di riqualificazione del servizio di emergenza urgenza del PO di Gallarate
attraverso investimenti per realizzare un miglioramento qualitativo della attività sanitaria e di forme innovative di gestione
è durato il tempo della denuncia pubblica.
I sindacati confederali di categoria Cgil Cisl e Uil hanno raccolto i rumors dei dipendenti e ne hanno fatto pubblica denuncia.
Quello che è successo dopo si può solo immaginare se dalla dichiarazione iniziale della Valle Olona:
“il servizio che l’azienda intende attivare sul Ps di Gallarate e un blocco operatorio di Busto è esclusivamente temporaneo e legato a migliorarne le condizioni funzionali e operative. Obiettivo è potenziare i servizi, in termini di qualità, per i cittadini: questa è l’unica cosa che conta. Occorre collaborazione, non attacchi, anche lesivi, contro l’azienda”
si è arrivati, attraverso continue puntualizzazioni e specifiche fino a tarda sera, all’ultima presa di posizione ufficiale:
“Non è prevista nessuna esternalizzazione, neanche parziale o temporanea, del Pronto Soccorso di Gallarate”. È chiarissima la presa di posizione del Dg della ASST Valle Olona Daniela Bianchi che replica alla nota diffusa dai sindacati su una possibile esternalizzazione del servizio di emergenza urgenza del PO di Gallarate. Una ipotesi, quella paventata dalle sigle sindacali, che – specifica ancora il Dg – non è mai stata discussa in sede regionale”.
Possiamo pensare a quanta confusione sia seguita alla denuncia dei sindacati per una decisione che, se fosse stata attuata, avrebbe avuto dell’incredibile.
Resta il dubbio che, ancora una volta come è già avvenuto con la visita dell’assessore Bertolaso al PS di Varese, la comunicazione sia stata difettosa da parte di chi amministra la cosa pubblica. L’azienda ospedaliera di Busto e Gallarate è diretta da Regione Lombardia ed è un servizio pubblico, basilare, fondamentale, tutelato dalla Costituzione.
Avere certezza di quanto bolle in pentola deve essere un diritto dei cittadini, senza rumors, gossip o mezze frasi. E, soprattutto, con posizioni chiare da parte degli amministratori, a prova di comprensione.
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