Se l’inclusione è un’odissea: l’esperienza della mamma di un bimbo con autismo a Varese
"A due mesi dall'inizio della scuola manca l'educatore e l'insegnante di sostegno è condivisa con un'altra bambina che ha esigenze completamente diverse"

Burocrazia, ritardi e nuove regole segnano il percorso a ostacoli per il diritto all’inclusione di un bimbo di Varese con diagnosi di autismo che a settembre ha iniziato la scuola primaria.
A raccontare di questa odissea è la sua mamma, Veronica Bocedi, per chiedere che il diritto del suo figlio a imparare e a socializzare al meglio delle sue possibilità sia rispettato.
“Sono passati due mesi dall’inizio della scuola primaria e ci troviamo senza educatore, con un’insegnante di sostegno condivisa con un’altra bambina che ha esigenze completamente diverse”, scrive mamma Veronica, sollevando un problema comune anche ad altri piccoli studenti con disabilità.
Sono infatti sei gli alunni, tutti di prima elementare e iscritti nelle primarie del IC Varese 5, cui manca da due mesi l’educatore scolastico (più correttamente Assistente educativo culturale). QUI L’ARTICOLO.
Sei bambini con diagnosi in classe senza educatore da due mesi a Varese
“L’iscrizione scolastica è stata fatta a fine gennaio – commenta – la Scuola e il Comune conoscono la situazione da inizio anno, non si può sentire che ci vuole tempo!”
La situazione di incertezza per Veronica e il suo bambino è iniziata proprio a gennaio con l’iscrizione del figlio, con diagnosi di autismo, alla prima elementare.
“A gennaio 2024 è cambiata la normativa per i bimbi con diagnosi – scrive la mamma – Purtroppo non si capiva a chi ci si doveva rivolgere per una nuova valutazione, visto che il sostegno sembrava scadere al termine della scuola dell’nfanzia. Quindi contattiamo la neuropsichiatra, i sindacati, l’Inps, il Caf, la pediatra, senza però arrivare a una risposta certa sulla nuova procedura. A luglio ci contatta persino la pediatra in vacanza chiedendo se avevamo risolto, perché aveva dei pazienti nella medesima situazione”.
Alla fine, solo a settembre, Veronica ne viene a capo, capisce come fare: “Facciamo la visita e portiamo tutta la documentazione al Caf, ci spiegano che tutto questo non serviva a nulla, che noi siamo lì per niente, che il nostro bimbo aveva tutti i diritti di un sostegno fino a gennaio 2026. Sembra una barzelletta ma purtroppo è reale – si sfoga – E poi la beffa di non avere comunque a scuola il personale dedicato cui ha diritto“.
L’educatore (di competenza comunale) manca, l’insegnante di sostegno (su incarico ministeriale) invece c’è “ma i bambini con diagnosi in classe sono due – precisa Veronica – La situazione di fatto è talmente complicata in classe che la scuola ha chiesto all’altra famiglia di ridurre l’orario di presenza a scuola della bambina.”
“Come genitori abbiamo l’impressione che la situazione sia stata sottovaluta, che colpevolmente gli enti coinvolti non si siano coordinati per tempo, dato che la situazione era nota già da febbraio – continua Veronica – L’educatore manca e la presenza di una sola insegnante di sostegno per entrambi i bambini si sta rivelando insufficiente a garantire a tutti e due l’attenzione e l’aiuto di cui hanno bisogno per una piena integrazione a scuola”.
Mamma Veronica chiaramente si augura che la situazione si risolva al più presto, a cominciare dalla nomina dell’educatore di sostegno: “Lo spero per mio figlio, per l’altra bambina con diagnosi e per tutta la loro classe perché sono tutti gli alunni ad avere diritto a un percorso scolastico inclusivo”.
“Non ho scritto a VareseNews per lanciare delle accuse – precisa – ma ritengo che il tema del diritto all’inclusione dei bambini meriti una giusta attenzione da parte di tutta la società perch sia efficacemente risolto. E perché ciò sia possibile la base è che nel quotidiano le famiglie e le scuole siano messe nelle condizioni di avere personale e strumenti dedicati come previsto dalle normative».
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Roberto Morandi su Ancora un incidente in via Forze Armate a Gallarate, investito un ciclista di 13 anni
Berettera su Ancora un incidente in via Forze Armate a Gallarate, investito un ciclista di 13 anni
Domotronix su Le botte a Cugliate Fabiasco per strada, ma senza denuncia, “sono persone da lasciar stare”
lenny54 su La riapertura dell'ufficio postale di Lavena Ponte Tresa slitta ad aprile
Bustocco-71 su Il progetto per destinare l'area di via Forze Armate a sede del Commissariato di Polizia a Gallarate
Franco1164 su Il progetto per destinare l'area di via Forze Armate a sede del Commissariato di Polizia a Gallarate
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.