“Stanche di piangere le nostre sorelle uccise”: a Varese una giornata di mobilitazione del Centro di ascolto Eos
Sabato 9 novembre, aderendo alla giornata nazionale di protesta contro la scarsa incisività delle azioni di contrasto alla violenza sulle donne, il Centro di ascolto propone una giornata a porte aperte nella sede di via Robbioni e diverse iniziative in città
Sabato 9 novembre anche il Centro di ascolto donna Eos di Varese partecipa alla manifestazione diffusa indetta dalla Rete nazionale antiviolenza D.i.Re per protestare contro la scarsa incisività delle azioni di contrasto alla violenza contro le donne, che continuano ad essere ammazzate con i ritmi spaventosi che ci racconta quotidianamente la cronaca.
Aderendo all’iniziativa sabato 9 novembre il centro anti violenza Eos, aprirà le sue porte per accogliere donne e uomini che vogliono condividere con tutte le operatrici la giornata di protesta e per denunciare la retorica intorno al 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
«La violenza non si combatte, istituendo un giorno “contro” – spiega il direttivo di Eos – ma operando 365 giorni l’anno, attraverso attività continua e capillare di prevenzione e di educazione, sensibilizzazione, cultura diffusa del rispetto, riconoscimento dei diritti e della parità di genere, di incisive azioni politiche nell’agenda di politici ed amministratori. Lo sanno bene le operatrici dei centri che, accogliendo quotidianamente le storie, i vissuti delle donne, sono consapevoli del dominio patriarcale e del pensiero maschilista che, indifferente ,insensibile verso la sofferenza che non gli è propria, perpetua comportamenti di potere, di controllo e di prevaricazione».
Uscire dalla retorica e dalla dissonante realtà, significa per le donne di Eos , attivare iniziative concrete per cambiare le cose.
Ecco le principali richieste delle donne condivise dalla Rete nazionale D.i.Re:
assunzione di responsabilità di chi ha il dovere di assicurare e difendere il diritto di tutte le donne
riconoscere e stigmatizzare che ci sono diritti violati soprusi quotidiani, comportamenti che escludono le donne dalla vita pubblica, giovanissimi uomini che stroncano la vita a giovanissime donne
rompere gli equilibri consolidati che intrisi di stereotipi, perpetuano azioni, comportamenti, atteggiamenti violenti e discriminanti
raggiungere le pari opportunità nel mondo del lavoro, garantendo parità salariali, stesse possibilità di impiego e realizzazione lavorativa
potenziare la formazione sulle complesse dinamiche della violenza di genere presso tutti i soggetti coinvolti (Forze dell’ordine, assistenti sociali, Tribunali, personale medico/sanitario…) affinché non si determini nei luoghi istituzionali lo sconcertante fenomeno della vittimizzazione secondaria
riappropriarsi di un linguaggio non violento che veicoli rispetto, riconoscimento della soggettività e della dignità dell’altr*
«Stanche di piangere le nostre sorelle, sabato 9 novembre saremo presenti per dire a tutti e atutte che noi ci siamo, ci saremo sempre e per chiedere ad uomini ed istituzioni quante ancora altre donne devono essere sacrificate sull’altare della violenza e della sopraffazione maschile», conclude il direttivo di Eos che invita tutti a partecipare.
Il programma della giornata:
apertura della sede, in via Robbioni 14, dalle 10.00 alle 17.00
allestimento in sede di mostre fotografiche, video
letture condivise ad alta voce di scritti femministi
operatrici e professioniste saranno in sede per un open day delle attività
presidio dalle 15.00 alle 17.00, in via Del Cairo ( in prossimità della piazzetta Liala) con distribuzione di materiale informativo.
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