Gavirate presenta il nuovo piano di protezione civile: in una app le aree a rischio e cosa fare in caso di pericolo
In Sala Mura il Sindaco Massimo Parola e il redattore del piano Angelo Campoleoni hanno spiegato il piano, le criticità, i luoghi sensibili, i comportamenti da tenere perché tutta la cittadinanza possa contribuire a limitare i danni
La sala Mura a Gavirate ieri sera, lunedì 2 dicembre, era affollata di divise gialle ma erano pochi i cittadini presenti. Il tema, però, era di quelli rilevanti, soprattutto per una città che ha vissuto diversi eventi naturali distruttivi di cui l’ultimo, in ordine di tempo, il 26 agosto scorso.
L’App Map Risk
La serata era inizialmente prevista il 18 ottobre scorso ma era stata rinviata per una serie di contrattempi. Tema dell’incontro è stata la presentazione del piano di Protezione civile, un documento che verrà a breve caricato anche sul sito istituzionale del Comune di Gavirate e che avrà una “app” dal titolo “Map Risk” in cui viene analizzato il territorio comunale, con una serie di cartografie per evidenziare le aree ritenute più sensibili aeventuali rischi di natura idraulica, idrogeologica, chimica o per incendi.
Rischio idraulico e idrogeologico
Mentre il rischio chimico per la città di Gavirate è residuale e collegato solo a eventuale trasporti su strada o su rotaia ( l’Alptransit è indicato come una linea di potenziale rischio per le aree circostanti), i problemi che maggiormente impensieriscono l’amministrazione cittadina e il sindaco Massimo Parola sono certamente gli eventi piovosi che assumono frequentemente intensità molto elevata mettendo a dura prova la tenuta idraulica da una parte ma, soprattutto, idrogeologica: « Comprendere quali siano le aree più esposte è importante – ha sottolineato Angelo Campoleoni che ha redatto il piano civico di Protezione civile per Gavirate – I cittadini devono essere i primi attori della sicurezza per sé e per i propri beni. L’Intervento dei soccorritori, pur tempestivo che sia, richiede sempre un tempo di attesa in cui il singolo deve saper intervenire».
Mettere in sicurezza scantinati e piani interrati
È il caso delle aree a rischio esondazione: « Chiunque abiti nelle aree sensibili a rischio idraulico o idrogeologico, indicate dalle cartografie di questo piano, deve mettere in sicurezza i propri scantinati e locali interrati. Togliere eventuali beni delicati o pericolosi ma anche spostare le centraline elettriche per evitare che, una volta superata la piena, queste non funzionino più».
Mappata l’intera città, via per via
Suggerimenti di buon senso che richiedono la collaborazione di tutta la cittadinanza: « Nelle mappe abbiamo chiara la situazione via per via – ha spiegato ancora il dottor Campoleoni – i residenti, l’età, le eventualità fragilità o disabilità, cosi da avere sempre un quadro dei livelli di emergenza in caso di evento critico. La popolazione, però, deve aiutare a mantenere queste informazioni sempre aggiornate dando notizia di nuove criticità».
Prestare sempre attenzione alle allerte della Protezione civile regionale
Nel piano sono indicate anche le aree di ritrovo, suddivise per ambito urbanizzato, in caso sia necessario sfollare e poi suggerimenti semplici anche in caso di incendio come quello di evitare di andare nella direzione in cui soffia il vento o quella più esposta al sole.
Alla base di ogni comportamento c’è sempre la conoscenza della situazione: « La Protezione civile regionale dirama gli allarmi a seconda delle previsioni di criticità. Non sono strumenti perfetti ma non vanno mai sottovalutati: se c’è un allarme idraulico e le piogge sono molto intense, occorre evitare di preoccuparsi della propria auto e spostarla dal garage o percorrere i sottopassi. A protezione della propria abitazione è bene mettere delle barriere lungo le cancellate con assi di legno o sacchi di sabbia: magari non risolvono i problemi ma li limitano fortemente».
La Protezione civile non sono solo gli uomini in divisa che si mettono volontariamente a disposizione della collettività e si formano per intervenire nelle emergenze. La protezione civile è costituita da tutti i cittadini informati che adottano comportamenti utili a limitare i danni.
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