Johnson, 92 minuti di applausi
L'ala "onora" il suo numero di maglia guadagnandosi l'ovazione. E anche Gray stavolta regala tutte le sue sfumature. Sykes e Tyus nella giusta direzione

AKOBUNDU EHIOGU 6,5 – Avete presente quei centravanti che non trovano la porta per tutta la partita, e poi hanno il guizzo vincente nei pressi del 90′? Il match di Kao è un po’ quello: fatica, sbuffa, va fuori tempo ma confeziona un “gol” decisivo su rimbalzo d’attacco aggiungendo anche il libero segnato. Una delle azioni più importanti dell’intera serata.
ALVITI 6,5 – Brilla più nella prima che nella seconda parte di gara, quando vede abbassarsi il minutaggio anche per via della situazione falli. Poco male perché stasera i compagni di reparto sono da leccarsi i baffi. Da Davide arrivano comunque 8 punti e un paio di sentenze pesanti dall’arco dei 6,75 mentre in difesa fatica un po’ contro la fisicità e la rapidità di Shields e soci.
GRAY 7,5 – Oggetto spesso misterioso, recordman in negativo a Cremona con quei tiri senza neppure prendere il ferro. E invece questa volta totem biancorosso, solido, concentrato, bravo a infilarsi nelle trame d’attacco di Milano e anche di colpire in fase d’attacco. 11 punti, due recuperi, una certa leadership che non gli avevamo quasi mai visto: 50 sfumature di Gray. Poi quel blocco irregolare che rischia di mandare tutto all’aria, ma stasera non si meritava di scivolare dietro alla lavagna. Voto altissimo.
TYUS 7 – “Finché c’è la salute, canto”, era un ritornello di Cochi e Renato che Alex ha riadattato questa sera: “Finché c’è il fiato, domino” o qualcosa del genere. Sprazzi da califfo d’Eurolega quando decolla per piantare tre stoppate o quando si ritaglia gli spazi giusti per governare i rimbalzi. Alla fine ne prende 10. Segna poco ma lo fa in momenti cruciali, poi per l’appunto finisce il fiato, si allaga di acido lattico e spreca un paio di palloni importanti. Ma il grosso lo aveva già fatto.
SYKES 7,5 – Avvio cauto, poi però sente il sapore della sfida e la gioca da par suo. Ingaggia duelli con i piccoli, comanda il gioco senza per forza volersi prendere tutta la scena, riempie tutte le caselle principali (17 punti, 4 rimbalzi, 5 assist, 20 di valutazione) e permette ai suoi di andare a segno due volte a fil di sirena, canestro al 20′, assist al 30′. Quei dettagli che tante volte erano mancati e che questa volta finiscono per premiare Varese.
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LIBRIZZI 6,5 – Sfugge al plotone d’esecuzione visto che l’Openjobmetis, alla fine, vince la partita. Ma avrebbe avuto sulla coscienza l’eventuale KO per quella inutile tripla a 14” dalla fine che ha riaperto i giochi quando ormai Milano si era arresa. Amen: via mezzo punto per espiare i peccati con il proponimento di non commetterne più. Per il resto tanta grinta, diverse giocate da capitano vero pur senza ripetere l’irreale partita con la Virtus. 11 punti e 5 assist in 21′, sempre più calato nel ruolo di terzo esterno.
ASSUI 6,5 – Minuti veri e assai meritati: basti vedere come mura di prepotenza Flaccadori all’imbocco dell’area o come sgomita a rimbalzo. E’ un mistero come sia stato accantonato a Cremona: può allungare le rotazioni, far sentire il corpo e la voglia di lasciare il segno. Se n’è accorta anche Milano e forse Messina avrebbe fatto volentieri cambio con un paio dei suoi.
HANDS 6,5 – Meno palleggi, più conclusioni: era quello che invocavamo da tempo per Hands che, per la verità, non è stato sempre preciso al tiro ma che ha contribuito comunque con 15 punti al successo biancorosso. Perfettibile, senz’altro, ma anche più che sufficiente perché lavora a rimbalzo, legge i passaggi avversari, si prende responsabilità al tiro. Ora però, con il passare delle settimane, deve trovare la miglior intesa con Sykes per far decollare Varese una volta per tutte.
JOHNSON 8 (IL MIGLIORE) – Quando il livello degli avversari si alza, Nino dà il meglio di sé. Non una partita perfetta ma una prova esemplare e non solo per i 21 punti: piace il suo modo di stare in campo, il coraggio di buttarsi dentro per aprire la difesa milanese, la solidità per marcare LeDay e compagnia bella, la responsabilità di tiri importanti e di quei due liberi dopo il mancato antisportivo a 49” dalla fine, con palla pesante come il piombo. Il suo numero è il 92, come i mitologici “minuti di applausi”. MVP Confident per i lettori della nostra #direttaVN
“Reazione dopo una settimana difficile, siamo uniti e lo abbiamo dimostrato in campo”
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