Pagelle Pro Patria: Rovida ancora sorpreso, Alcibiade specialista, Rocco subito incisivo

I tigrotti, alla sesta sconfitta consecutiva, cedono nel finale anche all'AlbinoLeffe. Più che sulla tattica (i bustocchi continuano a essere il peggior attacco) mister Sala dovrà lavorare sullo spirito e sul carattere dei suoi giocatori

Le foto di Pro Patria - AlbinoLeffe 1-1

Terza sconfitta in rimonta del 2025 la Pro Patria, ferma a 0 punti nel girone di ritorno dopo sei gare. La squadra di Busto Arsizio, proprio come settimana scorsa a Novara, viene piegata dai calci da fermo dopo esser andata in vantaggio.

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Al suo secondo esordio in biancoblu, mister Sala vara una leggera modifica al 352 tigrotto e punta sulla doppia punta, ma il problema della Pro Patria è di natura psicologica: di giornata in giornata la squadra si è trasformata in una tigre di carta. Quella che nella nebbia di Caravaggio, o prima ancora ad Arzignano, sembrava una semplice e antipatica palla di neve ricevuta a freddo ha continuato inesorabilmente a ruzzolare in discesa e ormai ha assunto le proporzione di una valanga.

I VOTI DEI TIGROTTI:

ROVIDA 4,5 – Non una novità (ed è questo che affossa il suo voto con un giudizio severo): quando la patata, anzi la palla, diventa bollente, l’estremo difensore accusa la gravità del momento e viene sorpreso da fuori area. In questo caso non è infatti esente da responsabilità sul tirocross di Fossati che finisce direttamente in porta piombando, forse all’ultimo, sul palo da lui difeso. Più difficile, in occasione del raddoppio, è invece chiudere lo specchio della porta a Zoma. Le qualità tecniche non sono in discussione, ma, come ha detto il mister in sala stampa (rivolgendosi a tutta la squadra), serve coraggio. 

BASHI 5,5 – Partita fotocopia a quella di Novara. Insuperabile per più di un’ora di gioco… Ma c’è sempre un però: non appena viene ristabilita la parità (peggio ancora quando la rimonta seriana viene completata) e le squadre si allungano, ecco Zoma (giocatore a cui la C sta stretta) che prende il largo e lo fa ballare sulla pista di destra. Proprio come successo con Owusu appena 7 giorni prima. Il difensore non riesce più ad arginare l’attaccante e nel finale la palla sarà costantemente vicino alla bandierina sinistra dell’AlbinoLeffe, lontano chilometri dal target dei tigrotti alla ricerca del pareggio.

ALCIBIADE 6 – Di negativo: nel finale soffre anche lui uno scatenato Zoma. L’attaccante sfrutta gli spazi a sinistra fa secco Bashi e arriva al duello anche col centrale, costretto a ricorrere al giallo. Dopo il pari l’attaccante 2003 rinasce dalle ceneri di una partita anonima e come la fenice spezza le catene dalla difesa biancoblu, più pungente e perforante dell’aquila che ogni giorno dilania il fegato a Prometeo. Di positivo: finché le squadre sono corte, dirige bene la difesa e dimostra di avere il carisma necessario per quello che sarà un complicato finale di stagione, a partire dal rigore calciato, finalmente, con una freddezza perfetta. Dopo la punizione casalinga contro la Virtus, ecco un’altra pregevole perla da calcio da fermo.

COCCOLO 6 – Gioca una partita attenta, nella sua porzione di campo la squadra non arriva mai a vivere pericoli concreti. Al contrario, il difensore riesce anche a creare uno spauracchio alla difesa dell’AlbinoLeffe con un colpo di testa pericoloso da corner.

RENAULT 5,5 – L’errore in occasione del raddoppio dell’AlbinoLeffe, con Zoma che lo sorprende da calcio da fermo, rovina una partita battagliera e sporca in cui aveva saputo tener botta e rispondere alle insidie, facendosi trovare presente e contribuendo alla transizione anche in occasione del rigore procurato da Rocco. Peccato perché forse era uno dei tigrotti che maggiormente si era fatto valere. La beffa è invece fatale e gli soffia via la sufficienza.

MALLAMO 6 – In molti in questo momento storcono il naso di fronte alle sue prestazioni, anche per la carenza di goal. A conti fatti è comunque il tigrotto che ne ha e ne mette di più in campo. Segnare da fuori area, o dal limite, non è certo semplice (ultimamente lo è per gli avversari dei tigrotti) ma la mira si può e si deve sempre migliorare, anche perché mai come ora tutti i biancoblu sono chiamati a dare qualcosa in più. Un suo vistoso fallo sarà la scintilla che porterà alla punizione della rimonta bergamasca.

dal 85′ TERRANI SV – Nella baraonda finale il direttore di gara registra un fallo di mani del trequartista che, almeno nella verità processuale, ha aiutato illegalmente Mehic a calciare (alto) dal cuore dell’area.

PALAZZI 5/6 – Assente per infortunio e con pochi minuti, se non frammentati, per buona parte della stagione, Sala lo responsabilizza mettendolo in cabina di regia di un 352 con doppia punta e due mezzali a proteggerlo. Il playmaker assolve il suo compito e lotta in fase di non possesso, il tutto senza strafare e senza particolari guizzi da mettere a referto (se non per una palla messa in area per Mallamo). Il voto oscillerebbe e oscilla nel limbo tra la sufficienza e l’insufficienza. L’ago della bilancia si spezza dal momento che alla sostituzione la partita è ancora ferma sullo 0-0.

dal 57′ MEHIC 5,5 – In campo per smuovere gli equilibri del centrocampo. Effettivamente nell’arco di 10 minuti passa dal difendere il vantaggio all’incursione in area per rimediare allo svantaggio. Il tutto però senza colpo ferire… né subire.

NICCO 6 – Torna a coprire la sua posizione storica, il ruolo che ha vissuto il maggior numero di volte da bustocco: mezzala sinistra del 352. Anche lui esce sullo 0-0, ma non senza far capire di essere il gallo del pollaio, anzi del centrocampo, con le buone e con le cattive, anche a costo di farsi ammonire. Carismatico, finché ce n’è, o meglio finché Sala sceglie di non rischiare la seconda ammonizione del capitano.

dal 57′ FERRI 6 – Talmente desideroso di ricalcare la partita di Nicco che dopo neanche un minuto dal suo ingresso far capire chi comanda a metà campo con un tackle duro che gli costa un giallo. Continuerà a battagliare fino al triplice fischio.

BARLOCCO 6 – Propulsivo come al solito. In questo momento è l’arma in più dei tigrotti, un po’ come lo era nel recente passato Ndrecka, sempre sulla fascia sinistra. A differenza dell’ex tigrotto di Desenzano del Garda, per il momento il #2 punta maggiormente al dinamismo, serve far crescere anche il tasso di sincronia con i compagni e iniziare a sfornare assist.

TOCI 5,5 – Una partita non semplice per le doppie punte di entrambe le squadre, questo perché per tanti minuti la palla orbita nel terzo centrale del campo e viaggia tra batti e ribatti. L’attaccante è apprezzabile per il lavoro spalle alla porta, decisamente meno per quanto fatto in qualità di terminale offensivo dell’azione. Per segnare serve saper guardare negli occhi la porta, ed eventualmente calciare.

dal 63′ ROCCO 6,5 – Il neoarrivato assiste alla seconda rimonta consecutiva subita dalla squadra. Questa volta però lo fa direttamente dal campo, dopo essersi procurato un rigore appena entrato in campo e aiutato anche dall’intelligenza calcistica finora non pervenuta in molti dei compagni. Conosce bene l’area (Munari ci casca in pieno e lo stende) e nel momento più difficile della gara confeziona, paradossalmente quasi a memoria, anche una bella occasione per Pitou.

BERETTA 6,5 – Anche lui gioca lontanissimo dalla porta. Nonostante tutto è uno dei migliori, se non il migliore. Riesce a tenere alta la squadra e si prende grandi meriti nell’avviare il contropiede sulla scia del quale Rocco conquista il rigore dell’illusorio pareggio. Dieci minuti prima, una palla recuperata sulla trequarti manda in porta Mallamo, che però non riesce a piegare la mani a Marietta.

dal 85′ PITOU SV – Meno di dieci minuto in campo, recupero compreso, nel corso dei quali colpisce, non al meglio, una palla abbastanza ghiotta servita da Rocco nel cuore dell’area di rigore.

All. SALA 5,5 – Nuovo allenatore in panchina, stessi problemi. La (leggera) variazione tattica del 352 sembra promettere per più di un’ora di gioco un qualche possibile beneficio in termini di tenuta, risultati e quindi di classifica, ma il problema della squadra è sempre più un fattore psicologico e caratteriale. Su questo servirà lavorare, come affermato in sala stampa. Corsi e ricorsi: anche quando subentrò a Luca Prina, nel marzo 2022 contro la Pro Vercelli, la sua Pro Patria partì bene all’esordio e si fece rimontare dopo un (doppio) blackout consumatosi in una manciata di minuti. Colonna sonora della domenica targata dunque Post-Nebbia: Sto per avere un flash black del Vietnam, la sveglia mi riporta alla realtà, (ma è tardi?) e mi aspettano da un po’.

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 02 Febbraio 2025
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