Vivevano nel cantiere dell’albergo in cui lavoravano in nero. Attività sospesa a Varese
Un’ispezione dell’Ispettorato del Lavoro e dei Carabinieri ha portato alla luce irregolarità in un albergo in ristrutturazione. Scoperti lavoratori in nero e condizioni di alloggio precarie

Nella mattinata di oggi, giovedì 6 febbraio, mentre venivano presentati i dati dell’attività dello scorso anno, gli uomini dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e del Nucleo Tutela Lavoro dei Carabinieri, guidato dal Comandante Andrea Cannella, non si sono fermati e hanno concluso un’operazione che ha portato alla sospensione di un cantiere edile in un albergo in fase di ristrutturazione, situato in via Giusti a Varese.
Durante i controlli ispettivi, sono state riscontrate numerose irregolarità in materia di lavoro e sicurezza. In particolare, sono stati individuati sette lavoratori di nazionalità cinese, di cui quattro impiegati senza un regolare contratto di lavoro, in condizioni di evidente sfruttamento. Gli operai erano impegnati in operazioni di demolizione, ricostruzione muraria, rifacimento di impianti idrici ed elettrici e sostituzione della pavimentazione.
La ditta affidataria dei lavori, con sede legale a Milano, è intestata a un cittadino italiano, mentre il committente è la società proprietaria dell’albergo, amministrata da un cittadino cinese. Nel corso dell’ispezione, è emerso che alcuni lavoratori risiedevano direttamente all’interno del cantiere, in condizioni precarie: nei locali erano stati rinvenuti materassi, fornelli elettrici e vettovaglie, evidenziando una situazione di grave disagio abitativo.
Alla luce delle violazioni riscontrate, le autorità hanno disposto la sospensione immediata dell’attività produttiva, in conformità con l’articolo 14 del Testo Unico sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008). Le principali irregolarità contestate includono mancata elaborazione del Piano Operativo di Sicurezza (POS); assenza di protezioni verso il vuoto, con elevato rischio di caduta dall’alto; presenza di conduttori elettrici nudi in tensione, con pericolo di contatto diretto.
Inoltre, all’esterno del cantiere non erano presenti i cartelli obbligatori relativi ai titoli edilizi e abilitativi. Per questo motivo, è stato richiesto l’intervento della Polizia Locale e dei tecnici comunali per verificare la regolarità delle autorizzazioni urbanistiche.
Le indagini sono ancora in corso per accertare eventuali ulteriori responsabilità di carattere amministrativo e penale. L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di controlli sul rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri edili, con l’obiettivo di contrastare il lavoro irregolare e garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose.
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E’ un bellissimo mondo quello della edilizia…e pensare che sono sempre stati tenuti in piedi dai vari governi a colpi di bonus e superbonus con i soldi dei contribuenti.
fin troppo facile individuare esattamente l’edificio di cui si parla….