“Mi incatenerò fuori da scuola contro la censura”, Max Felicitas annuncia la sua protesta a Gallarate
Il creator digitale annuncia un lunedì di protesta al Ponti di Gallarate dopo l'intervento che ha cancellato un incontro previsto con gli studenti: "Era un'assemblea in cui io insieme al mio avvocato, al mio urologo, avremmo informato i ragazzi sulla prevenzione delle malattie, su come salvaguardarsi dallo stalking, dal cyber bullismo, dal revenge porn"

“Mi incatenerò fuori dall’istituto scolastico per protestare contro la censura”, ad annunciarlo è Max Felicitas, creator digitale e volto noto dell’intrattenimento per adulti. Secondo quanto annunciato in due video pubblicati sui suoi canali Felicitas sarà dunque lunedì 3 marzo alle 7.30 fuori dall’istituto Ponti di Gallarate.
La vicenda ha avuto inizio quando è stato annunciato un incontro all’Istituto Andrea Ponti di Gallarate con Max Felicitas, noto personaggio pubblico del mondo dell’intrattenimento per adulti, in qualità di attivista impegnato nella sensibilizzazione contro il bullismo insieme a due esperti pronti ad affrontare anche i temi della prevenzione sessuale. L’evento, previsto per il 3 marzo 2025, avrebbe dovuto affrontare tematiche di grande attualità per i giovani, tra cui bullismo, cyberbullismo, educazione affettiva e prevenzione delle malattie. Insieme a Max Felicitas, sarebbero intervenuti anche Lorenzo Puglisi, avvocato esperto in diritto digitale, e Danilo Centrella, medico specializzato in urologia e sindaco di Cocquio Trevisago.
Tuttavia, l’Ufficio Scolastico Regionale ha bloccato l’incontro a seguito delle proteste dell’associazione Pro Vita & Famiglia. Una decisione ha suscitato delusione e sconcerto tra gli studenti, che avevano organizzato l’evento. Gli studenti hanno espresso il loro dissenso parlando di “censura” e sottolineando che i temi trattati erano di carattere formativo e non legati alla carriera di Max Felicitas nel mondo dell’intrattenimento per adulti.
In risposta alla cancellazione dell’incontro, Max Felicitas ha annunciato una protesta per il 3 marzo davanti all’Istituto Ponti di Gallarate. In un video, ha dichiarato che si sarebbe incatenato con un bavaglio per manifestare per la libertà di parola e di informazione, e per protestare contro il giudizio e la discriminazione subiti a causa del suo lavoro. Ha inoltre criticato le associazioni che hanno promosso l’annullamento dell’evento, definendole “integraliste”.
“Avrete letto tutti nei giornali che mi hanno annullato un’assemblea nelle scuole, un’assemblea in cui io insieme al mio avvocato, al mio urologo, andavamo a informare i ragazzi sulla prevenzione delle malattie, su come salvaguardarsi dallo stalking, dal cyber bullismo, dal revenge porn – ha detto Felicitas -. Io sono stato giudicato e discriminato, non per quello che sono, ma per il mio lavoro. Questa è una cosa che nel 2025 non deve esistere. E da chi sono stato giudicato? Da delle associazioni che io non sapevo neanche le esistenza, ma adesso ho scoperto che anche in Italia c’è dell’integralismo, in questo caso cattolico estremista.
Anche il dottor Danilo Centrella aveva espresso rammarico per l’annullamento dell’evento, sottolineando l’importanza di affrontare piaghe sociali come il bullismo, l’accesso alla pornografia senza limiti e le infezioni sessualmente trasmissibili.
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