75 comuni lombardi hanno riutilizzato beni confiscati alle mafie: “Ma si può fare di più”
Sono 159 le realtà presenti in Lombardia, di cui 85 associazioni e 38 cooperative sociali, che gestiscono i beni confiscati in Lombardia. In Commissione Antimafia: "Servono più fondi per la gestione"

In Commissione Speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità, presieduta da Paola Pollini, sono state audite le associazioni e le organizzazioni sindacali firmatarie del documento ” I beni confiscati in Lombardia. Proposte per promuovere e sostenere il loro riutilizzo a fini sociali”.
L’audizione ha visto la partecipazione di numerose realtà associative e sindacali: Libera – Associazioni e Numeri contro le mafie, Avviso Pubblico, Alleanza delle Cooperative Lombarde, Confcooperative Lombardia, Legambiente Lombardia Onlus, CISL Lombardia, AGESCI Regione Lombardia APS, CGIL Lombardia, ACLI Milanesi e Presidenza ACLI Lombarde, ACLI Lombardia, Caritas Ambrosiana / Una Casa Anche Per Te Onlus e ARCI Lombardia.
Durante l’incontro è stata descritta e aggiornata la situazione del riutilizzo dei beni confiscati, sottolineando l’impegno delle 159 realtà presenti in Lombardia, di cui 85 associazioni e 38 cooperative sociali, operanti su 75 Comuni. È stata evidenziata l’azione delle associazioni di volontariato che rappresentano un elemento di riscatto per il territorio dando un valore aggiunto in termini economici e sociali.
Gli interventi hanno sottolineato l’esigenza di aggiornare la strategia regionale con un maggiore coinvolgimento degli enti del Terzo settore e di prevedere interventi non solo strutturali ma anche di sostegno alla gestione quotidiana dei beni.
Tra le criticità emerse gli auditi hanno riportato l’insufficienza dei fondi destinati al riutilizzo sociale, la complessità burocratica che ostacola la presa in carico e la gestione dei beni, la difficoltà dei piccoli Comuni nell’affrontare le spese di riqualificazione e gestione e l’esigenza di creare tavoli di lavoro permanenti per una programmazione condivisa.
Particolare rilievo è stato dato alla proposta di istituzionalizzare momenti di monitoraggio annuale o biennale sullo stato dei beni confiscati, coinvolgendo direttamente le realtà del territorio.
La Presidente della Commissione, Paola Pollini ha confermato l’impegno a proseguire un percorso di confronto costante con le associazioni ei sindacati , che a loro volta chiedono un maggiore e costante confronto con la Giunta regionale al fine di rendere più efficaci le politiche regionali sui beni confiscati anche attraverso incontri operativi per rendere sistemico il lavoro di rete.
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