Maltrattamenti in famiglia, Riccardo Bossi perdonato dalla madre ma il processo prosegue a Varese

La donna, prima moglie del Senatùr, ha affermato di aver ritirato la querela, ma la legge impone di andare avanti. Il prossimo 18 giugno si terrà la discussione del caso, poi la sentenza

riccardo bossi

Fatti contestati che risalgono ad anni fa, quando la madre denunciò il figlio per maltrattamenti in famiglia. Una vicenda che per fortuna sembra, almeno sul piano umano, medicata. Non sul fronte giudiziario; vale a dire che scatta, una volta presentata la querela, la procedibilità d’ufficio anche in caso di ritrattazione delle accuse.

Una storia come tante, se non fosse che interpreti principali del racconto sono la prima moglie di Umberto Bossi e il figlio, Riccardo, già noto alle vicende giudiziarie che lo hanno visto protagonista di procedimenti penali e contestazioni per conti non saldati, e illeciti legati al percepimento di sussidi non spettanti: contestazioni che andranno provate e per le quali si presume l’innocenza fino all’ultimo grado di giudizio ma sulle quali si è sovente spostata l’attenzione della stampa.

Come in questo caso, che ha visto la madre dell’imputato parlare alla corte pochi giorni fa, con la donna che ha spiegato giudice di essersi riappacificata col figlio appunto ritirando la querela per le minacce subite, che di fatto hanno tarpato le ali a parte del processo lasciandone intatta la seconda, legata appunto ai maltrattamenti in famiglia, reato più pernicioso poiché come accennato vige la procedibilità d’ufficio a prescindere dal ritiro della querela. Il prossimo 18 giugno si terrà la discussione del caso, poi la sentenza.

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Aprile 2025
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