Pepe: “Con Vannacci, la Lega sta rinnegando sè stessa”
Il consigliere PD: "Vannacci non ha "vannaccizzato" la Lega: ha svelato una crisi profonda della sua identità. Non è più la forza che difendeva il Nord produttivo, è diventata un contenitore di slogan e rabbia"
Pubblichiamo integralmente l’intervento d’apertura del consigliere Alessandro Pepe (PD) nella seduta del consiglio comunale del 29 aprile, che è intervenuto sulla presenza di Roberto Vannacci a Varese nei giorni scorsi.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
la recente visita a Varese del generale Roberto Vannacci non è stata solo un evento mediatico.
È stata la rappresentazione plastica di un cambio identitario della Lega. Un tempo partito dei territori, oggi sempre più forza nazionalista e centralista (ricordo ancora con piacere l’emendamento al DUP del collega Pinti sull’autonomia della catalogna).
Dov’è finita la vecchia Lega?
Quando sentiamo Vannacci parlare di “vannaccizzare la Lega”, dobbiamo chiederci: quale Lega? Quella delle battaglie federaliste, che parlava ai Comuni, alle Regioni, che denunciava il centralismo romano? O quella attuale, che rincorre slogan militarizzati e simboli patriottici senza radicamento? Nell’articolo di un quotidiano locale, il capogruppo Romeo ha provato a mettere un argine: “È Vannacci che deve diventare leghista, non il contrario”. Ma la realtà è un’altra. Quando nemmeno i dirigenti locali della Lega si fanno vedere alla presentazione della sua associazione, il messaggio è chiaro: il disagio c’è, e non solo a Varese.

E ora veniamo al punto politico: come possono i liberali di centrodestra, quelli che si rifanno ai principi del federalismo europeo, dell’autonomia, della sussidiarietà, allearsi con chi predica centralismo e revisionismo e propone una linea politica in linea con quella del “compagno” Rizzo? Come si fa a parlare di libertà individuali quando ci si lega a chi invoca modelli autoritari e dichiara che i dittatori del 900 sono statisti?
La Lega sta rinnegando sé stessa. Non è più la forza che difendeva il Nord produttivo, che voleva trattenere le risorse sul territorio: non a caso ci hanno tagliato 4 milioni di ristorni per fare interventi preziosi di manutenzione del territorio. È diventata un contenitore di slogan e rabbia, sempre più distante dai bisogni concreti delle comunità locali.
A Varese, dove la Lega è nata, tutto questo suona ancora più grave. La città merita rispetto, non operazioni di marketing ideologico. Vannacci non ha “vannaccizzato” la Lega: ha solo svelato una crisi profonda della sua identità.
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