Centro Popolare Gallarate: “Noi per la libertà di espressione, temiamo invece chi contesta”
Luigi Galluppi rappresenta l'ala cattolica della maggioranza di centrodestra di Gallarate. Non condivide probabilmente le idee del convegno di estrema destra, ma è comunque per farle esprimere

Il Centro Popolare Gallarate – ala centrista e cattolica della maggioranza gallaratese – non è preoccupata dal summit della destra razzista, ma di chi «ritiene di doverle impedire anche con la forza».
È una presa di posizione che si schiera a favore della possibilità di esprimere ogni idea.
Luigi Galluppi, consigliere comunale di CPG (che è associato a Il popolo della famiglia e Rinascita della Dc), dice che non si sa «quali siano i contenuti del convegno e se sarà tenuto davvero nella nostra Città» e che «non è dato sapere chi siano realmente gli organizzatori del summit – si parla genericamente di gruppi di estrema destra».
In realtà questo non è proprio vero, perché molti nomi e sigle coinvolti sono noti: a partire (per citare i partercipanti) dall’austriaco Martin Sellner del Movimento Identitario, al portoghese Afonso Gonçalves del gruppo ultranazionalista Reconquista, al francese Jean Yves Le Gallou del partito Reconquete, nato spostandosi a destra rispetto al Rassemblement National di Marine Le Pen.
Senza considerare che lo slogan al centro del convegno è fatto proprio anche dall’Afd, la destra radicale che i servizi segreti tedeschi ritengono una minaccia per la democrazia, anche se il partito sta facendo ricorso.
Al di là di questo, comunque, la posizione di Centro Popolare Gallarate è che la minaccia siano le contestazioni che potrebbero arrivare: «Il tema non è impedirlo perché non si condividono le idee che, si presume, saranno l’oggetto del summit. Gallarate ha visto manifestare antagonisti, comitati vari ed esprimere liberamente posizioni e idee anche opposte da quelle di chi governa la Città. Quindi va garantita la libertà di espressione. Noi difenderemo sempre il diritto e la libertà di chiunque di esprimere le proprie idee. Il problema è semmai che c’è invece chi ritiene di doverle impedire anche con la forza. Quello che temiamo non sono le idee che potranno essere espresse nel summit, che abbiamo ragione di pensare il CPG non condivida e sulle quali si può legittimamente dissentire, ma piuttosto che l’incontro sia il pretesto per manifestazioni che possano trascendere nella violenza. Spetta quindi alle autorità preposte valutare quali iniziative mettere in atto al fine di garantire la sicurezza».
Comunque i centristi ribadiscono anche la loro posizione sul grande tema che sta in sottofondo: «Per quanto concerne le politiche sull’immigrazione riteniamo, in estrema sintesi, che esse si debbano fondare su queste tre parole: umanità, ordine e sicurezza e che l’emergenza migratoria dinanzi alla quale ci troviamo sia da governare con realismo e contrastando il fenomeno della immigrazione clandestina e delle organizzazioni criminali che lucrano sulla tratta degli esseri umani.
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