Dylan si decide finalmente a pubblicare le mitiche incisioni con la Band di otto anni prima

Avevano di fatto creato nel 1969 il mercato dei dischi pirata

50 anni fa la musica

Nell’estate del 1966 Dylan era all’apice della popolarità, e le tournée metà elettriche e metà acustiche, polemiche a parte, erano un grande successo. Peccato che a fine luglio fece un brutto incidente in moto che lo bloccò per mesi, annullando il tour in corso. Vicino a casa sua si stabilirono a inizio ‘67 i membri della Band che era il gruppo che lo accompagnava in tour, e fu nella cantina della loro casa, la famosa Big Pink, che si misero insieme a suonare. Furono delle sessions storiche per la storia del rock, perché in pratica fu quello il momento in cui nasceva il folk rock, dato che Dylan, prima di portare nuove sue composizioni, volle appunto che si dedicassero a cover di pezzi tradizionali. Ma sebbene incidessero, fu deciso di non pubblicare nulla ma di far girare degli acetati a musicisti che potevano trarne delle cover. Ce ne furono di molto famose, ma soprattutto nacque il mercato dei dischi pirata con centinaia di incisioni rese pubbliche. Solo nel 1975 (ecco perché ne parliamo oggi) Dylan accettò di pubblicarne ufficialmente qualcuna, e ne nacque un doppio LP, che il New York Times definì “uno dei più grandi album della storia della musica popolare americana”.

Curiosità: nell’intensa attività degli ultimi anni sulla pubblicazione ufficiale di inediti di Dylan, non poteva certo sfuggire questo periodo, e nel 2014 uscì un cofanetto chiamato The Complete Basement Tapes con 138 pezzi! Ovviamente è per fan sfegatati ma fortunatamente ne uscì un “riassunto” in 2 CD (The Basement Tapes Raw) che con 38 canzoni dà comunque un’idea piuttosto precisa.

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Pubblicato il 29 Maggio 2025
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