Il M5s di Varese contro le fughe in avanti lombarde: “Il nucleare sicuro non esiste”
La presa di posizione dopo il recente annuncio dell’accordo firmato tra Regione Lombardia e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica

Il recente annuncio dell’accordo firmato tra Regione Lombardia e l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha colto di sorpresa i rappresentanti del Movimento 5 stelle che lo hanno interpretato come la conferma di quella candidatura ad accogliere una nuova centrale nucleare, già esplicitata per Milano, ma che potrebbe più realisticamente ricadere su uno dei siti che già ospitano un reattore.
“Le dichiarazioni del Presidente Fontana (Lega) sul fatto che il nucleare rappresenti ‘una strada percorribile per favorire la transizione ecologica all’interno di un mix energetico green’ con il dichiarato intento di svincolarci ‘da risorse che ci mettono in difficoltà per problemi geopolitici e questioni economiche legate ai materiali necessari’ non lascia dubbi circa l’intenzione di avviare un percorso che marginalmente includa un’attività di ricerca e sviluppo in ambito medico o industriale, ma che si coglie come principalmente finalizzato alla produzione di energia tout-court”, dichiara Diego Carmenati, Vice Rappresentante e Coordinatore del Tavolo per l’Ambiente del Gruppo territoriale del MoVimento 5 Stelle di Varese.
“A questo proposito vorrei rilevare che, con più Referendum, si è prima sancita l’abrogazione della legge che consentiva la costruzione di nuovi impianti nucleari nonché si è disposta la chiusura degli impianti esistenti e funzionanti, tra cui il reattore di Ispra in provincia di Varese, e si è poi sottratta allo Stato la facoltà di imporre a uno specifico comune l’ubicazione di un impianto nucleare. In più la tecnologia spesso invocata dai sostenitori del ritorno all’energia atomica non risulterebbe a oggi concretamente disponibile e non lo sarà, probabilmente, per decenni, lasciando quindi aperti tutti gli interrogativi in ordine alla sicurezza, alla gestione delle scorie prodotte, e all’effettiva sostenibilità di questa fonte energetica”, prosegue Diego Carmenati. “Per completare la rassegna delle incongruenze che ravviso tra l’accordo siglato con l’AIEA e il quadro normativo applicabile – aggiunge
– non mi risulta neppure che Regione Lombardia abbia avocato a sé, in forza della legge sull’Autonomia differenziata, le competenze specifiche in tema di produzione, trasporto e distribuzione dell’energia necessarie per dare attuazione a quanto si ricava dalle dichiarazioni rese alla stampa”.
“Il Movimento 5 Stelle ha già espresso chiaramente in più occasioni la propria contrarietà all’inclusione del nucleare nella tassonomia delle fonti rinnovabili“ – conclude Francesca Bonoldi, Rappresentante del Gruppo territoriale del MoVimento 5 Stelle di Varese – “e facendoci interpreti delle condivisibili preoccupazioni dei cittadini lombardi della nostra provincia, ma non solo, chiediamo un maggior coinvolgimento della popolazione, ben sapendo che un confronto aperto su dati certi e dimostrabili non possa che ribadire l’infondatezza delle affermazioni di Fontana e di altri esponenti leghisti sull’esistenza, a oggi, di una produzione sicura di energia nucleare”.
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