In Canton Ticino una veglia di preghiera per il superamento dell’Omobitransfobia
L'iniziativa "per l'inclusione e la giustizia sociale" è organizzata a Lugano dall'azione cattolica ticinese
Se in altri luoghi del mondo si chiama in causa la religione per giustificare comportamenti o regole che escludano i gay dalla vita spirituale e ne limitino l’impegno civile, in Canton Ticino si prega per liberare il mondo dall’omotransfobia.
Succederà mercoledì 21 maggio 2025, alle 20.30, nella Basilica del Sacro Cuore di Lugano, dove è organizzata una Veglia di Preghiera per il superamento dell’omobitransfobia: a dirlo una locandina diffusa dalle associazioni cattoliche partecipanti.
Per evitare (ahinoi inevitabili) fraintendimenti, in calce alla locandina viene anche precisato il significato di “omobitransfobia”, intesa come “la paura o il disagio che può manifestarsi come disprezzo verso le persone che non sono etero e/o il cui sesso biologico non corrisponde alla loro identità di genere.”
L’iniziativa, promossa da La Porta Aperta – Spazi di inclusione, e promossa dall’Azione Cattolica Ticinese, nasce con l’obiettivo di contrastare ogni forma di discriminazione verso le persone LGBTQ+, attraverso un gesto di fede condivisa, accoglienza e ascolto. L’evento si ispira a un passo degli Atti degli Apostoli (10, 34-35): “In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga.”
La veglia è organizzata in collaborazione con Azione Cattolica Ticinese, la Chiesa cattolica cristiana della Svizzera e la Chiesa Evangelica Riformata del Sottoceneri, a sottolineare come la testimonianza sia ecumenica e unitaria.
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