Psicologi al fianco dei bambini della scuola di Cazzago Brabbia dopo la gita finita in tragedia
Dopo lo scontro avvenuto lunedì sulla Pedemontana Lombarda in cui ha perso la vita la maestra Domenica Russo, la scuola e i Comuni coinvolti attivano un’équipe di esperti per accompagnare i bambini nel difficile percorso di elaborazione del trauma

Un supporto psicologico dedicato ai bambini e alle famiglie coinvolte nella tragedia di ieri, lunedì 20 maggio, a Lomazzo è stato immediatamente attivato dall’Istituto Comprensivo di Azzate, in accordo con i sindaci dei Comuni interessati, Cazzago e Inarzo, e con il sostegno del Comune di Azzate. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che i piccoli, soprattutto quelli seduti nelle prime file del pullman, hanno vissuto un’esperienza traumatica di difficile elaborazione.
“La scuola deve restare aperta perché è un servizio pubblico fondamentale, e dobbiamo garantire alle famiglie un sostegno concreto – spiega la dirigente scolastica Simona Piraino – Sono giorni molto faticosi. Questa mattina in classe c’erano solo sei bambini, ma comprendiamo bene il dolore e la paura che stanno attraversando. Offriremo il supporto psicologico necessario finché sarà richiesto”.
I bambini e i loro genitori potranno così contare sulla presenza di psicologi che li accompagneranno nella difficile comprensione di quanto accaduto, cercando di spiegare, con delicatezza, perché la maestra Domenica Russo, detta Nika, non c’è più e come un momento di gioia come una gita scolastica possa trasformarsi in tragedia.
La maestra Domenica Russo, 43 anni, ha perso la vita nello scontro tra il pullman su cui viaggiava e un tir sull’autostrada Pedemontana Lombarda, all’altezza dello svincolo di Lomazzo, in direzione Varese. L’autista del mezzo, gravemente ferito, non è in pericolo di vita. Alcuni dei circa 30 bambini a bordo hanno riportato ferite lievi, ma soprattutto hanno vissuto la violenza dell’impatto.
Una mattina di lacrime e ricordi. Ranco piange Nika, la maestra col sorriso
“Siamo certi che la maestra Nika non avrebbe voluto che la scuola venisse chiusa – conclude la dirigente Piraino – Amava profondamente il suo lavoro e i suoi alunni, e sono convinta che avrebbe apprezzato questa scelta di continuare a essere vicino alle famiglie in un momento così doloroso”.
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