Un festival delle religioni e delle culture per Varese: la proposta del prefetto Pasquariello
Durante l’incontro sul tema dell’immigrazione, il rappresentante del Governo lancia l’idea di un’iniziativa pubblica per il dialogo interculturale

Un Festival delle Religioni e delle Culture a Varese: è la proposta avanzata dal prefetto Salvatore Pasquariello a conclusione della riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, tenutasi mercoledì 28 maggio nella Sala Convegni della Provincia a Varese. Un’idea che guarda ad una sua esperienza maturata in passato a Brescia, dove era viceprefetto, e dove una simile iniziativa ha contribuito a promuovere conoscenza reciproca, rispetto e coesione sociale.
Una proposta che arriva su quello che considera un “terreno fertile”, quello della nostra provincia: «Qui c’è già una bella tradizione di iniziative simili – ha osservato il Prefetto – Per questo provo a lanciare da qui la proposta di costituire un momento di riflessione e avviare un percorso condiviso per dar vita a un’iniziativa di questo tipo anche sul nostro territorio».
Il Prefetto ha poi indicato, e invitato sul palco, alcuni possibili interlocutori per avviare il progetto: la Provincia di Varese, la Camera di Commercio, il Centro culturale Comuni Orizzonti – guidato da Giovanni Resteghini, il primo ad essere coinvolto concretamente, come segretario della associazione che è composta da amministratori ed ex amministratori pubblici riuniti in modo “bipartizan” – e il mondo della scuola, con la prospettiva di coinvolgere poi anche le comunità religiose.
L’intento è quello di valorizzare e dare maggiore respiro a quanto già esiste, come l’esperienza concreta portata avanti da alcuni anni nel Lozza, e da altre realtà del gallaraterse e della provincia. «Rivitalizziamo e diamo più spazio a ciò che già c’è – ha spiegato il Prefetto – perché questa è una sfida che dobbiamo affrontare insieme e che ci accompagnerà nel tempo».
A siglare la nascita del tavolo lanciata dal palco, il Prefetto ha citato il compianto giornalista Franco Di Mare, che ben riassume il senso della proposta: “Dovunque ci sia qualcuno che si ferma per aiutare un altro, lì comincia la comunità umana”.
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