Un punto tolto a partita in corso e un referto alterato fanno infuriare la Pallacanestro Femminile Varese
L'episodio nella partita Under 15 decisiva per la qualificazione alle finali nazionali. Il ricorso è stato respinto. Pozzi: «Rovinata una partita tra ragazzine»

C’è un caso che scuote il mondo del basket giovanile e che coinvolge la Pallacanestro Femminile Varese e, in particolare, la squadra under 15 impegnata nel concentramento di Savignano sul Panaro che metteva in palio la prestigiosa qualificazione alle finali nazionali.
Nel corso della partita disputata contro il Basket Femminile Livorno – spiega il club varesino – quando mancavano circa 5′ alla fine, alla squadra neroargento è stato tolto un punto. Il punteggio in quel momento è passato dal 57 pari al 56-57 a favore delle toscane per una decisione giudicata «assurda e priva di qualsiasi fondamento regolamentare, presa in base a informazioni fornite da una persona esterna alla gara». In particolare la PFV punta il dito contro una addetta alla strumentazione che avrebbe visionato un video relativo al secondo quarto di gioco nel quale, secondo lei, una giocatrice varesina avrebbe tirato quattro liberi invece dei tre previsti per una determinata azione. Il match si è concluso dopo un tempo supplementare (71-83 per Livorno) e quindi ogni singolo punto nei regolamentari è risultato determinante
Inutile dire che questa modalità non è assolutamente prevista dal regolamento oltre che la persona in questione non avrebbe avuto alcun titolo per effettuare una verifica simile. E, ancora: Pallacanestro Femminile Varese ha ugualmente visionato il filmato dopo la gara e il presunto tiro in più sarebbe stato effettuato in attesa che gli arbitri – distratti da una protesta della squadra avversaria – dessero il via libera per giocare. Tra l’altro né gli stessi arbitri, né gli ufficiali di campo né la squadra avversaria avevano messo in dubbio l’accaduto.
Ma forse la parte più importante della denuncia avanzata da Pallacanestro Femminile Varese è un’altra: a fine gara è stato fatto infatti compilare un nuovo referto «in un locale infermeria, insieme agli arbitri, all’addetta alla strumentazione e senza la presenza dei nostri allenatori. Questo nuovo referto, privo di firme e nomi delle giocatrici, presenta incongruenze clamorose rispetto al referto ufficiale, con cancellature e modifiche che ne compromettono la validità» è il commento del club varesino che si è visto respingere il ricorso. La FIP Lombardia ha espresso la propria protesta attraverso una lettera inviata sia al settore giovanile nazionale sia alle altre componenti federali coinvolte.
«Sono stati tre giorni intensi – spiega il general manager e coach U15 Fabio Pozzi -, le ragazze e tutti gli allenatori che sono venuti con me a questo Interzona (Andrea Palmieri, Luca Vittori, Lorena Manera, Giovanni Benetti senza dimenticare il preparatore Gianluca Zani e l’ex tecnico della prima squadra Andrea Anilonti, che è stato vicino a noi per tutte le tre partite e che ringrazio tantissimo) sono stati splendidi.
Finire così però lascia un grande rammarico perché perdere fa parte dello sport e va accettato, ma vivere un’ultima partita come quella con Livorno fa davvero male, senza ovviamente nulla togliere alla squadra toscana. È stata una gara viziata da errori arbitrali, errori regolamentari, un commissario che si è totalmente disinteressato di un incontro importante, una persona totalmente esterna alla quale è stato permesso di rendersi protagonista, rovinando una gara di ragazzine di 15 anni: vedere che nessun provvedimento è stato preso fa davvero pensare. Quello a cui abbiamo assistito è stato a dir poco ridicolo e che poco c’entra con lo sport. Ci sono persone che dovrebbero vergognarsi. Rovinare così il lavoro di una società e di una squadra di ragazzine, con i loro sacrifici e quelli delle loro famiglie, è davvero meschino, così come non prender alcun provvedimento».
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