Contro l’indifferenza e la violenza: la musica scuote Varese in un grido per la Palestina
Mozart, Bella Ciao e cori palestinesi: a Varese la musica si fa resistenza civile: "Vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro contro l'apartheid e il genocidio in Palestina"
La musica scuote Varese contro il silenzio sulla guerra. Nella mattinata di oggi, domenica 29 giugno, piazza Monte Grappa si è gremita di musicisti, tutti professionisti, uniti in un concerto contro la guerra e contro la situazione sempre più grave che ormai da anni sta devastando il popolo palestinese.
La musica come “arma”, contro il silenzio, in un momento di condivisione per la città di Varese nel nome della Pace: “Questa manifestazione prende il nome di “Musica contro il silenzio” e fa parte di una serie di manifestazioni in tutta Italia – spiega Davide Testa, musicista e organizzatore dell’evento – vogliamo mandare un messaggio forte e chiaro contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Un messaggio umanitario e completamente apartitico”.
“Viviamo in un mondo in cui è impossibile non sapere e conoscere cosa sta accadendo, siamo aggiornati sull’ attualità in continuazione, voltare lo sguardo altrove è una colpa gravissima – afferma Carolina Lidia Facchi, organizzatrice – Le morti ingiuste vanno condannate. Da più di un anno la Corte Costituzionale di Giustizia ha messo in guardia su cosa Israele sta facendo. L’Italia ha appoggiato Israele e l’otto giugno è stato rinnovato un accordo militare tra Italia e Israele. Questo senso di impotenza ci ha fatto confrontare e spronato ad agire con i nostri strumenti. Gridiamo “basta stare in silenzio!”, facciamoci sentire. Oggi non sono cori angelici a portarci alla fine del mondo, ma l’apocalisse umana delle bombe”.
Mozart, Puccini, Cori Palestinesi e il canto di resistenza per eccellenza, Bella Ciao.
“Solo ieri sono morti una quarantina di palestinesi mentre cercavano cibo – racconta , comitato varesino per la Palestina – Nel mese scorso più di cinquecento. Ammazzare i sionisti israeliani non libera la Palestina, è immorale e sbagliato. Ma togliere la vita ai bambini palestinesi? Ai civili che cercano cibo ? Bruciare le loro case? È civiltà? Sicurezza? Difesa? Oggi celebriamo con orgoglio con la musica in piazza. L’Italia non è un bambino ai suoi primi passi, ma adulto potente e responsabile. Questa manifestazione è un promemoria per il fatto che ci stiamo accontentando dell’ovvio, che la nostra umanità è diventata pavida. L’Italia è uno dei sei paesi fondatori dell’Europa, tutti voi e chi non è qua, prendetevi la responsabilità di essere gli adulti che siete. Io sono venuto a vivere qui, mangio il vostro pane, cammino nelle strade, pago le tasse e voglio rispettarvi, ma voi dovete aiutarmi a rispettarvi. Fatemi vedere che il rispetto vale più del profitto e che non fate cassa sull’apartheid. Uccidere israeliani sionisti è un atto di inciviltà ma uccidere i bambini e le persone palestinesi cosa è? Oggi stiamo celebrando la vita con la musica, l’arte ma abbiamo bisogno di dare una risposta alla violenza. Gli italiani possono scegliere a partire dai prodotti che acquistano. Allora perché scegliete il silenzio? Le vostre scelte fanno male a me e ai nostri fratelli. Ma non si tratta di noi stranieri ma di voi, della vostra dignità. Lo recita la Costituzione italiana. Ma se restano solo parole sono menzogne. Dobbiamo conoscere e agire”.
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Queste sono le persone che salvano la dignità del nostro paese, infangato dalla disumana complicità del potere.