Dalle idee ai luoghi: “Bisogna ripensare le città con le persone”
A Materia Spazio Libero, esperti e cittadini si sono confrontati sulle sfide urbane del futuro, tra crisi climatica, integrazione sociale e partecipazione attiva. A moderare l’incontro Beatrice Carnevali

In un’epoca segnata da profonde trasformazioni ambientali e sociali, l’evento “La città del domani”, ospitato negli spazi di Materia Spazio Libero mercoledì 25 giugno, ha rappresentato un momento di riflessione collettiva sulle prospettive urbane del futuro. L’incontro è stato moderato da Beatrice Carnevali, che ha saputo guidare con equilibrio e profondità un dialogo ricco di visioni, esperienze e proposte concrete.
La serata si è aperta con la proiezione del documentario Shaping the City of Tomorrow, realizzato dall’associazione giovanile We Are AIA in collaborazione con la Robert F. Kennedy Foundation. Il video ha offerto uno sguardo innovativo sul ruolo delle nuove generazioni nella progettazione di città inclusive e sostenibili, toccando temi come la disabilità, la migrazione, il cambiamento climatico e i diritti.
Tra gli interventi di rilievo, Gianfranco Malagola, ingegnere e presidente della Comunità Operosa dell’Alto Verbano, ha richiamato la necessità di costruire una visione sistemica in cui urbanistica, ambiente e giustizia sociale si tengano insieme. Forte della sua esperienza tra cooperazione internazionale e comunità locali, ha sottolineato l’urgenza di azioni territoriali che sappiano coniugare energie rinnovabili, riqualificazione e inclusione.
Accanto a lui, Filippo Cardaci, avvocato e presidente delle ACLI provinciali di Varese, ha portato la prospettiva del diritto e della cittadinanza attiva. Con un intervento approfondito ha spiegato come l’urbanistica, se ben orientata, possa diventare strumento di integrazione e coesione, soprattutto nei confronti delle persone migranti e fragili. “Progettare spazi accessibili e accoglienti significa garantire diritti – ha affermato – e costruire appartenenza”.
Uno spazio significativo è stato dedicato al racconto del Tavolo per il Clima del Luinese, rappresentato dal presidente Alessandro Perego. Si tratta di un gruppo nato dal basso, dove cittadini comuni si incontrano per discutere e affrontare le ricadute locali del cambiamento climatico. “Il nostro obiettivo è essere più proposta che protesta – ha spiegato – ma anche la protesta ha un valore, perché apre spazi e crea attenzione”. Centrale è il coinvolgimento dei giovani: “Dobbiamo lavorare con loro, partendo dalle scuole medie, senza atteggiamenti paternalistici. Lasciamo che siano loro a scoprire, analizzare, proporre”.
Un riferimento concreto è arrivato dall’esperienza del Comune di Brescia, che ha avviato un piano di adattamento climatico urbano: più alberi per ridurre le isole di calore, miglioramento della qualità dell’aria e coinvolgimento diretto della cittadinanza e delle scuole.
“La città del domani” non è uno slogan, ma un impegno quotidiano e condiviso, è stato il messaggio corale che ha attraversato l’intera serata. Un impegno che riguarda tutti: progettisti, istituzioni, cittadini, studenti. Perché l’urbanistica non è solo tecnica, ma atto profondamente umano, capace di generare legami, bellezza, diritti e futuro.
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