I maturandi dei licei Frattini e Ferraris di Varese scelgono Rispetto e New Deal. Pasolini e Tomasi? Non erano nel programma
Abbastanza soddisfatti i liceali varesini che hanno trovato argomenti da sviluppare. Delusi dalla mancanza di Montale o dell'intelligenza artificiale hanno superato la prima prova della loro carriera scolastica
Ansia da “notte prima degli esami” o serenità da lunga esperienza? Per i quasi 8000 studenti varesini, che questa mattina hanno affrontato la prima prova scritta della maturità, è stato il battesimo degli esami finali. Cinque anni fa, infatti, a causa dell’emergenza sanitaria, la certificazione di terzamedia era stata annullata.
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Gli studenti dei licei varesini Frattini e Ferraris hanno affrontato con la giusta motivazione la prima prova che, alla fine, è quella che spaventa meno: molta più agitazione ci sarà domani per i ferrarini e con gli orali per i ragazzi del Frattini.
Dopo le 13, fuori dai cancelli dei due istituti superiori di Masnago hanno cominciato a uscire alla spicciolata. Le tracce proposte hanno riservato qualche sorpresa: chi si attendeva l’intelligenza artificiale è rimasto deluso. Così come chi aveva scommesso su Montale o l’eterno Carducci.
« Tomasi di Lampedusa e Pasolini non sono nemmeno nel programma – commenta Francesca che ha deciso di scrivere di “rispetto” – questa parola, definita parola dell’anno 2024, ti permetteva di affrontare tanti temi legati alla nostra società, come il rispetto per le donne, o dell’ambiente che ci circonda. Alla fine, si parla tanto di parità ma nella vita reale le disuguaglianze ci sono, e anche tante. C’è bisogno di rispetto, molto più rispetto».
Anche Luca e Giovanni, suoi compagni al Frattini, hanno scelto il tema sull’articolo di Riccardo Maccioni, “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare: « Il mio discorso – spiega Giovanni – credo, sia un po’ pessimistico. Ho analizzato le tante e troppe diversità e i tentativi a vuoto di chiedere e mantenere rispetto. Penso che siamo una società profondamente irrispettosa».
Si è lanciato su una disamina ampia su società, diritti e libertà Lorenzo che, partendo dalla traccia di Piers Brendon, Gli anni trenta. Il decennio che sconvolse il mondo, ha analizzato il rapporto tra politica e cittadini, tra libertà e crescita economica, portando esempi di economie liberistiche o dittatoriali e dando il suo parere personale su un modello di Stato più efficiente.
Rispetto è stato l’argomento preferito anche da Gabriella che ha fatto riferimento alla necessità di ritrovare un po’ di innocenza, come quella dei bambini, per costruire una società inclusiva e accogliente. È contrariata, infine, Suami che era certa di dover affrontare qualcosa sull’intelligenza artificiale e le sfide che porterà: « Alla fine ho fatto il testo di Anna Meldolesi e Chiara Lalli, “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?” Però non mi ha convinto del tutto. È un po’ inaspettato accostare l’indignazione ai social…».

New deal e partecipazione hanno convinto Pietro e Davide studenti del Ferraris: il primo, rappresentante di classe, ha trovato spunti interessanti nella traccia per trattare il tema del rapporto tra leader politici e cittadini attraverso i media mentre Davide ha ripreso il New Deal trattandolo dal punto di vista storico.
Di rifiuti prodotti dall’uomo partendo dal testo di Telmo Pievani, Un quarto d’era (geologica) di celebrità, hanno parlato sia Sofia che si è anche riallacciata al mondo classico dei latini, sia Patrizio che ha approfittato per dare il proprio punto di vista sulla società consumistica e la produzione eccessiva di scarti.
Dopo una “notte prima degli esami” tra agitazione e ripasso, Carlotta ha affrontato il tema del rispetto portando anche esperienze ed analisi personali. Anche Ilaria si è lasciata attrarre dal testo di Riccardo Maccioni, ricco di spunti e suggestioni: “Forse ho scritto un po’ troppo” analizza una volta fuori dal liceo.
Rebecca, infine, non ha avuto dubbi: «”L’indignazione è il motore del mondo social” ne abbiamo parlato così tanto durante l’anno nelle pre di educazione civica. È andata bene».
La prima prova è andata, ed è stata meno difficile di quanto previsto: « La commissione è brava. La Presidente ci ha anche portato delle merendine…». Domani tocca alle prove di indirizzo.
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