Metalmeccanici in sciopero, alta adesione in tutta Italia
Prosegue il braccio di ferro tra i sindacati Fim, Fiom e Uilm e Federmeccanica-Assistal. I sindacati chiedono la riapertura del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale
Il settore metalmeccanico si è fermato. Lo sciopero nazionale indetto da Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto ha registrato un’adesione molto alta in tutta Italia, con fabbriche vuote e piazze piene nelle 19 manifestazioni organizzate nelle principali città. Tra queste, anche Bergamo, dove si è tenuta la manifestazione regionale per la Lombardia. Da Varese sono partiti quattro pullman e numerose auto private, portando circa 250 lavoratrici e lavoratori nella città orobica.
Le motivazioni della mobilitazione sono chiare: i sindacati chiedono il rinnovo del contratto collettivo nazionale per aumentare i salari, ridurre l’orario di lavoro, stabilizzare i rapporti contrattuali e rafforzare la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Secondo i sindacati, le 40 ore di sciopero proclamate nelle aziende aderenti a Federmeccanica-Assistal sono il segnale della mancanza di volontà negoziale da parte datoriale, ma anche della determinazione dei lavoratori a proseguire la lotta. In molte aziende, da Messina a Udine, l’adesione è stata totale o ha superato il 90%, portando in diversi casi alla chiusura degli stabilimenti.(nella foto lo sciopero alla BTicino di Varese)
A Bergamo, dal palco di piazza Vittorio Veneto, è intervenuto il segretario generale della Fim Cisl Lombardia, Mirko Dolzadelli, sottolineando come il settore metalmeccanico, che in Lombardia conta 44 mila imprese e oltre 500 mila addetti, si trovi ad affrontare delocalizzazioni, chiusure e perdita di competitività. «Invece di investire nel futuro e nel rafforzamento delle filiere – ha dichiarato Dolzadelli – troppe aziende scelgono ancora di comprimere i salari e precarizzare il lavoro. Questo settore non può permettersi di perdere valore e attrattività, ma deve rilanciarsi garantendo condizioni economiche e di lavoro dignitose».
Da parte sindacale viene ricordato come sia stato possibile raggiungere un accordo con le imprese cooperative, che hanno sottoscritto un’intesa con aumenti salariali di 200 euro. «Questa intesa – sottolinea Nino Cartosio segretario provinciale della Cgil – dimostra, per i sindacati, la possibilità di trovare una mediazione stando al tavolo e trattando».
Per luglio, Fim, Fiom e Uilm si aspettano la ripresa del negoziato. In assenza di convocazioni, i sindacati confermano il blocco di straordinari e flessibilità e valuteranno ulteriori iniziative.
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