Una camera a 600 euro: il boom dei prezzi (e il rischio abusivi) per la Coppa del mondo di canottaggio a Varese
La denuncia di Alfredo Dal Ferro di BB Varese, di fronte agli annunci "anonimi" e all'esplosione dei prezzi. Il Codacons si associa e annuncia un esposto alla Finanza
Una mansarda a 600 euro, a Varese, nei giorni della Coppa del Mondo di canottaggio: un caso forse estremo, ma che mostra come anche Varese sia esposta al rischio di rincaro legato alla domanda turistica. Il “caso” è stato sollevato da Alfredo Dal Ferro, presidente di BB Varese, l’associazione dei bed & breakfast del territorio, che richiama da un lato la “esplosione” del mercato, dall’altro il rischio dell’abusivism.
«Pagare una mansarda di 33 mq per dormire a 600 euro a notte in una località come Varese è davvero qualcosa fuori dal comune, ma ognuno, a casa sua, fa quello che vuole» dice Dal Ferro. «In occasione di questi mondiali del canottaggio stiamo assistendo a cose che a Varese non si vedevano dal mondiale di ciclismo del 2008».
Al di là delle oscillazioni legate al mercato (e comunque almeno in parte regolamentate, da comunicate alla Regione), Dal Ferro punta il dito sulla «grande massa di abusivismo che in questo ricco periodo sta occupando la bacheca degli annunci gratuiti e il market dei nostri social». Cosa significa? «Senza nessun ritegno, pubblicando nomi, cognomi, indirizzi e numeri di telefono, si notano annunci in cui si offrono in affitto breve appartamenti a prezzi stellari».
Dal Ferro segnala anche un caso specifico (seppur in anomimo) in cui viene riportato un Cin – Codice Identificativo Nazionale – che risulta falso. Un esempio delle strutture abusive: «E la tassa di soggiorno? E la segnalazione alla Questura? E i controlli della Polizia Locale e dell’Ats e Nas? Sono tutti controlli riservati a chi fa le cose in regola? Gli abusivi vanno bene così?».
«Ci troviamo davanti a una speculazione intollerabile, alimentata dall’assenza di controlli e da piattaforme che permettono pubblicazioni irregolari» rincara la dose il Codacons. «A rimetterci sono i turisti e le strutture legittime». Come in altre occasioni Codacons annuncia anche un esposto alla Guardia di Finanza.
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