Varese accoglie cinque infermieri in arrivo dal Perù per lavorare all’ospedale
In città da alcuni mesi hanno già cominciato a lavorare nei reparti di medicina al Circolo. Entro dicembre ne entreranno in servizio altri dodici
Quattro sono già in servizio e una quinta ha firmato oggi. Sono gli infermieri provenienti dal Perù che hanno deciso di cogliere l’opportunità di un’esperienza in Italia e, più precisamente, all’ospedale di Varese.
L’Asst Sette Laghi, grazie anche all’impegno del consigliere alla sanità del Comune Guido Bonoldi che ha costruito una rete tra istituzioni ed enti per definire quelle che è stato chiamato Progetto Magellano, è stata la prima in Italia a percorrere la rotta sudamericana in cerca di personale sanitario da inserire nei suoi reparti.
Salgono così a 24 gli infermieri provenienti da i paesi latinoamericani ed entro dicembre è previsto un nuovo reclutamento di una dozzina circa tra cui, però, anche personale extraUE ma già operante in Italia.
La strada indicata due anni fa sta ormai facendo scuola: anche l’Asst San Matteo di Pavia ha deciso di adottare il progetto e sta procedendo al reclutamento di personale sanitario che inizierà la formazione proprio al Gulliver di Varese, l’ente che si è messo a disposizione per accogliere i nuovi arrivi e prepararli al lavoro che li attende.
Nel percorso anche l’insegnamento della lingua italiana con personale docente del CPIA di Varese e poi un periodo di affiancamento una volta entrati in ospedale.

I nuovi arrivati sono stati ricevuti questa mattina a Palazzo Estense dal sindaco Davide Galimberti. Vivono a Varese dallo scorso aprile e ne apprezzano le bellezze.
Quanto al lavoro, nel discorso di benvenuto il direttore Giuseppe Micale, letto dal Dirigente del Dapps Antonio Staffa, ha elencato le opportunità di entrare in una squadra di brillanti professionisti che possono contare su una tecnologia avanzata, ma non ha nascosto le difficoltà di un ambiente impegnativo soprattutto per la complessità e la quantità di utenti, spesso anziani.
Gli infermieri che arrivano non ottengono vie privilegiate: « Voglio ricordare che in Perù il percorso formativo universitario è di 5 anni e che arrivano a Varese con anni di esperienza lavorativa – ha ricordato Bonoldi – Vengono e sostengono le spese dell’inserimento e dell’accoglienza, non ci sono vie preferenziali. Come consigliere ho suggerito che, nella discussione del futuro PGT, si pensi anche ad un aiuto concreto che funzioni come benefit per chi deciderà di venire a lavorare a Varese, siano infermieri o altre categorie di lavoratori di cui abbiamo bisogno».
L’inserimento nell’equipe lavorativa sarà graduale e con l’affiancamento di un tutor preferibilmente di lingua spagnola , ha spiegato Marcello Torre del Dapps, con un acquisizione graduale dell’autonomia.
I cinque nuovi infermieri saranno inseriti nelle diverse aree della medicina diretta dal professor Francesco Dentali: « Con i prossimi arrivi pensiamo di inserirli anche ad altri presidi dell’azienda » ha assicurato il dirigente Staffa.
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