Eventi a Materia

La magia del dialetto incanta Materia: senza radiis sa sta mia in pè

Oggetti del passato evocatori di racconti di vita, lavori dimenticati e canzoni dialettali: a Materia Spazio Libero, un incontro tra parole e musica con Cesarina Briante e Diana Ceriani per riscoprire l’anima della nostra terra

dialetto a materia

Sbarca a Materia il dialetto lombardo grazie alle canzoni: Curuna lumbarda, Cunt i buschett in di man, Maria Bambina, Avicc, pulenta e intensa Canzun d’amur busina. Questa la proposta di Senza radiis sa sta mia in pè, incontro culturale ospitato il 15 luglio da Materia Spazio Libero, che ha saputo fondere passato e presente con armonia e autenticità.

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La serata, a ingresso libero, ha visto la partecipazione attenta e calorosa di un pubblico attratto dalla forza evocativa del dialetto e dal desiderio di riscoprire tradizioni ormai lontane, ma ancora vive nel cuore di molti.

A condurre il viaggio tra storia e suoni due figure femminili dotate di grande carisma: Cesarina Briante, scrittrice e viaggiatrice, nonché moderatrice del progetto La Varese Nascosta, e Diana Ceriani, cantastorie e cantautrice dialettale. Affiancate per l’occasione dallo spiritosissimo fisarmonicista Fabio Casa.

Cesarina Briante ha introdotto la serata con uno sguardo storico e personale, portando con sé oggetti del passato – come lo stampo del pane, la schirpa, o le candele in cera d’api – simboli speciali della vita quotidiana dei suoi nonni. I racconti della scrittrice hanno aperto finestre su mondi antichi, nei quali il cucito, i tessuti e i lavori femminili erano necessità e sentita espressione culturale.

A mettere in musica queste storie, invece, è stata Diana Ceriani, con un repertorio tutto in dialetto. Molto sentita la sua interpretazione del brano Maria Bambina. La voce di Ceriani, limpida e profonda, unita alla fisarmonica vibrante di Fabio Casa ha fatto risuonare nel presente l’eco di canti tramandati da generazione in generazione.

Tra canti, racconti e sorrisi, la serata ha messo in luce un bisogno diffuso: ritrovare le proprie radici per capire meglio chi siamo. “Senza radici non si sta in piedi”, recita il titolo – e l’incontro lo ha dimostrato a pieno. Perché la memoria non è nostalgia, ma strumento per costruire un futuro più consapevole e condiviso.

«La serata di ieri, 15 luglio 2025, a Materia è stata un successo: sala piena, emozioni condivise, memoria viva. Questa mia idea è nata con il tempo, coltivata lentamente. L’ho pensata, progettata e costruita nei suoi dettagli, un impegno reso possibile anche grazie alla professionalità delle giornaliste di Materia – spiega Cesarina Briante- . Il progetto Materia, che ha ospitato l’evento con generosità, è uno spazio dedicato alla cultura, all’arte e alla progettualità condivisa. Un luogo dove le idee possono prendere forma, incontrarsi e trasformarsi in esperienze. Grazie a questa cornice, le immagini, i testi, i suoni e le atmosfere hanno trovato respiro e corpo».

«Un incontro tra diverse espressioni artistiche, pensato come un viaggio sensoriale in cui gli oggetti del passato e le sensazioni potessero essere condivise col pubblico.
Un pensiero di gratitudine va anche a Maria Francesca Nicolò, che da tempo si dedica compassione alla divulgazione culturale e che, con generosità, ha tradotto le canzoni dialettali permettendo al pubblico di essere parte attiva dello spettacolo e naturalmente a chi a partecipato: Diana Ceriani e Fabio Casa.
Nei miei eventi scelgo di coinvolgere diverse realtà locali. Per la serata di ieri desidero ringraziare il Museo della Cultura Rurale Prealpina di Brinzio, che ha concesso l’uso di alcune immagini scattate da me durante una visita: frammenti di memoria che hanno contribuito a raccontare il senso profondo di questa serata», conclude Cesarina Briante.

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Pubblicato il 15 Luglio 2025
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