L’Archivio Giaccari entra nell’Archivio Storico della Biennale di Venezia

Lo storico archivio di video arte raccolto negli anni da Luciano Giaccari e dalla moglie Maud Ceriotti Giaccari si trasferisce nella culla delle arti contemporanee.

Generico 21 Jul 2025

Un pezzo importante della storia dell’arte contemporanea italiana trova una nuova casa d’eccezione. L’Archivio Luciano e Maud Giaccari è ufficialmente entrato a far parte dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale di Venezia, uno dei più prestigiosi centri internazionali dedicati alla conservazione e alla valorizzazione delle arti del Novecento e contemporanee.

Un riconoscimento significativo per un fondo nato a Varese, frutto della straordinaria attività di documentazione, produzione e collezione condotta da Luciano Giaccari (1934–2015) e dalla moglie Maud Ceriotti Giaccari. Insieme hanno dato vita a uno dei più importanti archivi di video arte italiani ed europei, testimoniando, attraverso materiali visivi, scritti e artistici, l’effervescenza delle avanguardie artistiche dagli anni Settanta ai primi anni Novanta.

Il cuore dell’Archivio è costituito da videotape d’artista, performance, documentazioni di teatro, danza, musica e poesia, oltre a dipinti, sculture, riviste, volumi e apparecchiature d’epoca. Un insieme eterogeneo e prezioso che racconta lo spirito di un’epoca sperimentale e visionaria, di cui Luciano Giaccari è stato uno dei primi testimoni, fondando già alla fine degli anni Sessanta Studio 970/2 a Varese. In quel laboratorio innovativo, Giaccari filmò e ospitò figure come Joan Jonas, Vito Acconci, Living Theatre, Robert Wilson, Gina Pane, Lucinda Childs e molti altri protagonisti della scena internazionale. Recentemente è stato aperto in via eccezionale al pubblico nell’ambito di Archivifuturi il Festival degli Archivi del contemporaneo.

La decisione di Maud Ceriotti Giaccari, unica erede e proprietaria del fondo, di affidare l’archivio alla Biennale di Venezia avvia ora un ambizioso programma di acquisizione, restauro, digitalizzazione e catalogazione. Il progetto prevede un lavoro filologico integrato tra supporti audiovisivi e archivi cartacei, per garantire una valorizzazione coerente e accessibile della produzione Giaccari.

Con questa nuova acquisizione, l’Archivio Storico della Biennale – che si prepara ad aprire la sua nuova sede all’Arsenale – prosegue il percorso di valorizzazione della memoria artistica avviato con archivi di grandi personalità e istituzioni, come Luca Ronconi, Palazzo Grassi/Fiat, Lorenzo Capellini, Sergio Asti, Nuova Icona e molti altri. L’Archivio Giaccari non solo entra nella storia della Biennale, ma conferma il ruolo centrale della documentazione artistica come ponte tra memoria e futuro.

Erika La Rosa
erika@varesenews.it
Pubblicato il 24 Luglio 2025
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