Massimo Da Rin torna alla guida dei Mastini: “Voglio prima di tutto un gruppo unito”

Questa mattina Massimo Da Rin è stato presentato ufficialmente come il nuovo allenatore dei Mastini Varese Hockey, in sostituzione di Claude Devezè rientrato in Francia per problemi familiari

massimo da rin mastini varese hockey

Un ritorno fortemente voluto da entrambe le parti, che segna l’inizio di una nuova fase per il club giallonero. «Ci siamo corteggiati a lungo – commenta Carlo Bino Presidente dei Mastini Varese Hockey – e finalmente ora ci siamo. Da Rin rappresenta una garanzia sul piano tecnico e umano. Con lui possiamo andare lontano».

L’allenatore non nasconde l’entusiasmo, definendo Varese come una delle piazze più importanti d’Italia, dove ci sono le condizioni ideali per fare bene ed ottenere successi. L’idea del neo coach è quella di creare una squadra che punti tutto sul gruppo, che vuole unito e coeso, confermando uno stile di gioco grintoso ed aggressivo.

La squadra che si troverà a guidare è molto simile a quella che avrebbe richiesto, quindi massima soddisfazione anche sotto questo aspetto. Da Rin punterà molto sul mix di esperienza e gioventù, ribadendo che partirà dai giocatori che ben conosce, innestando i giovani nel gruppo, si giocherà a quatto linee e si farà molta attenzione ai dettagli e agli equilibri. Menzione speciale per Terzago, che incarna lo stile di gioco che da sempre professa, passione e fisicità ma anche tecnica e capacità di sacrificarsi per la squadra. L’allenatore non promette risultati immediati, ma impegno e chiarezza quelli si, saranno garantiti.

Con Da Rin in panchina, i Mastini rilanciano la propria ambizione. Ora a parlare sarà il ghiaccio.

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L’INTERVISTA

Ritorna a Varese dopo qualche anno, prendendo le redini di una squadra che non ha creato. Quali i rischi e quali le opportunità?
«Vero, è una squadra che non ho creato, ma che in gran parte ho allenato. Questa è una cosa positiva. I rischi li valuto strada facendo, devo capire la forza dei nostri avversari, rispetto alla nostra. Per ora il mio obiettivo è quello di portare positività e voglia di giocare. Se riuscirò a fare questo sarò soddisfatto. Poi è vero non conosco tutti, ma penso di partire avvantaggiato. Se avessi dovuto costruire io la squadra non avrei scelto una squadra diversa».

Molti “senatori”, ma anche molti giovani, alcuni esplosi proprio grazie alla precedente gestione. La sua idea è quella di mixare la vecchia guardia e i giovani oppure dividerli per blocchi?
«Devo capire ancora tutto, vorrei puntare su linee collaudate, ma non mancheranno esperimenti. Mi hanno già chiamato quasi tutti i ragazzi, e mi hanno già suggerito dove a loro piacerebbe giocare (ride, ndr). La cosa importante per me è che chi scenderà sul ghiaccio deve essere contento di giocare, ho visto lo scorso anno che questa positività non c’era, sono cose che capitano ma ecco non vorrei accadessero, lavorerò molto in questo senso».

Come descriverebbe il suo stile di gioco, che hockey vedremo?
«Vorrei un hockey che basi il suo gioco sull’entusiasmo, voglio un alto ritmo e la voglia di giocare. Ci sarà spazio per chi ha veramente voglia di giocare. Servono gli “anziani”, e abbiamo molti esempi della loro importanza anche in altre squadre, pensiamo a Caldaro con Virtala, o Feltre con Kadlec, tutti giocatori con qualche anno in più ma fondamentali, dove sicuramente i giovani hanno fatto la differenza. Ecco la mia idea di hockey è simile, esperienza ed entusiasmo».

Avrà un grande dilemma, quello di chi schierare tra i pali: Pisarenko che è uno dei migliori portieri della lega, o Matonti, giovane promessa e possibile futuro dei Mastini?
«La società è stata molto chiara con me: vuole uno sviluppo dei giovani e i giocatori per crescere devono giocare in partita. Matonti ha giocato tanto, e credo di concedere al giocatore una percentuale simile, magari mirata, sceglierò una serie di partite nel quale impiegarlo. Mi piace molto e vedo che sente poco la pressione, quindi si avrà spazio».

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Pubblicato il 11 Luglio 2025
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