Manutentore aeronautico: una professione con le ali. Ecco perché può essere la scelta giusta dopo le superiori
Tecnico specializzato nella sicurezza degli aeromobili, il manutentore aeronautico è una figura molto richiesta che unisce competenze tecniche e abilità manuali. Si tratta di un percorso formativo concreto e stimolante, ideale per chi ama la tecnologia e sogna di lavorare nel mondo del volo

Fabio aveva solo otto anni quando, per la prima volta, suo padre lo portò a un air show. Da quel giorno, il rumore assordante dei motori e l’eleganza degli aerei in volo non lo hanno più lasciato. Alle superiori aveva già chiaro di voler entrare nel mondo dell’aviazione, spinto da una passione che lo accompagnava fin da bambino, ma non gli era chiaro il come. Poi ha scoperto che esiste la professione del tecnico manutentore aeronautico.
Oggi Fabio fa il tirocinio per una ditta di manutenzione nella zona di Malpensa. Lavora su Airbus A320 delle principali compagnie aeree e ogni tanto mette mano anche su modelli più grandi, come gli A330. E per lui, quel sogno nato guardando gli aerei danzare tra le nuvole, ha finalmente trovato terra solida su cui costruire il proprio futuro.
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Non chiamatelo “meccanico degli aerei”: è un tecnico, anzi un engineer
La figura del manutentore aeronautico – spesso definita anche aircraft engineer – è centrale per la sicurezza e l’operatività di ogni volo. Ma attenzione: non è un “meccanico degli aerei”.
Il tecnico aeronautico si occupa di manutenzione ordinaria, preventiva e correttiva: interviene sia ciclicamente, secondo rigidi protocolli stabiliti in base alle ore di volo o ai cicli d’utilizzo, sia in presenza di un guasto. Può lavorare direttamente in linea, quando l’aeromobile è in servizio, oppure in hangar, quando il mezzo viene fermato per controlli più lunghi e approfonditi.
La responsabilità è enorme: ogni intervento dev’essere svolto secondo procedure standardizzate, a regola d’arte e in totale sicurezza. Ogni controllo, ogni firma, ogni componente verificato ha un solo obiettivo: contribuire a creare le condizioni per un volo sicuro.

È un lavoro che unisce manualità e forte capacità analitica. Il tecnico deve leggere documenti, interpretare dati, calcolare consumi, analizzare comportamenti meccanici ed elettronici. Serve metodo, attenzione, intuito tecnico e grande concentrazione.
Una professione che evolve, una carriera che cresce
Chi ottiene la licenza parte da ruoli tecnici, ma il percorso è tutt’altro che limitato. Le specializzazioni crescono con l’esperienza: si può passare da elettromeccanico a elettroavionico, da aerei a elicotteri fino a coprire operazioni speciali o ambiti di manutenzione avanzata.

Nel tempo, si può crescere professionalmente assumendo ruoli di supervisione, diventando hangar manager, istruttore o entrando nei reparti qualità e gestione. Le possibilità di crescita verticale o orizzontale sono ampie e concrete.
A confermarlo è la forte espansione del settore, dove la domanda supera di gran lunga l’offerta. Chi ottiene la licenza può lavorare per compagnie aeree, ditte di manutenzione, aziende di produzione oppure per operatori di elicotteri impiegati in attività speciali, come il soccorso o altri interventi tecnici. Le opportunità sono molte e concrete, in contesti operativi anche molto diversi tra loro.
Inoltre avere una licenza contribuisce a rafforzare la propria posizione contrattuale e offre possibilità di scelta worldwide. La licenza EASA Part-66 (LMA), rilasciata secondo normativa europea, è riconosciuta a livello internazionale, compresa la Svizzera.
Il tasso di occupazione tra gli studenti è generalmente superiore al 95%, segno che questo è un percorso con reali sbocchi.
Lavorare dietro le quinte del volo: il percorso
Il corso basico per diventare tecnico manutentore ha una durata di 2.400 ore, circa due anni. Il diploma di scuola media superiore è fortemente gradito e l’inglese è fondamentale così come passione, motivazione e impegno.

Una delle scuole che offre questo tipo di formazione, Next AT, organizza il percorso in lezioni teoriche (con un’alternanza di incontri in presenza e online) e 1.000 ore di pratica svolte presso aziende di manutenzione dislocate sul territorio europeo (Italia, Malta, Spagna). L’esperienza pratica è reale: si lavora su aeroplani ed elicotteri, si usano strumenti professionali, si collabora con tecnici esperti.

Fare il manutentore aeronautico non è infattibile, ma non è nemmeno un lavoro per tutti. Richiede disciplina, attenzione, preparazione costante. Non si smette mai di aggiornarsi. Come raccontano gli studenti stessi: “Non è un lavoro in cui studi, prendi la licenza e basta. Se non sei appassionato, non ce la fai. Ma se ti piace, ti dà tantissimo”.

E proprio qui sta la bellezza di questa professione: la responsabilità non fa paura, se hai lo sguardo rivolto al cielo.
Articolo realizzato in collaborazione con Next AT
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