Da 150 anni dalla parte della città di Varese: la Fondazione Molina apre le porte ai cittadini
Sabato 20 settembre, dalle 10 alle 16.15 ,a RSA di viale Borri invita la cittadinanza a conoscere i suoi molteplici servizi, al servizio della terza età, e i nuclei speciali
La Fondazione Molina è un’istituzione a Varese. Tutti la conoscono, ma l’idea diffusa è che sia “la casa di riposo”. Quella fama, ottenuta in 150 anni di storia, non rende merito, oggi, alla complessità e all’ampiezza di offerta che effettivamente la RSA di Viale Borri offre ai suoi pazienti.
In occasione dell’importante traguardo storico, la direzione della Fondazione ha deciso di aprire le porte alla città per spiegare come si vive all’interno di quell’ampia residenza, quanti servizi e con quale spirito vengono erogati.
Un giorno all’insegna della conoscenza attraverso le testimonianza di chi, al Molina, ci lavora ogni giorno, a contatto con ospiti e parenti, per seguire le necessità singole.
In una città che ha un quarto della popolazione con più di 65 anni, la Fondazione Molina è la struttura adibita alla cura, al sostegno di anziani e grandi anziani.
«Fondazione Molina – spiega il direttore generale Carlo Nicora – ha 470 posti letto RSA, di cui oltre 140 sono specialistici, una caratteristica che la distingue da altre RSA e che mostra un modello già avanzato. Questi includono nuclei speciali, come un reparto psichiatrico per persone psicogeriatriche, considerate una problematica sociale. Offre un centro diurno per l’Alzheimer, che gestisce 50 presenze al giorno per il comune di Varese. Fornisce cure domiciliari e servizi di RSA aperta, con 700 pazienti in cura domiciliare. L’obiettivo è quadruplicare i 75 pazienti attuali della RSA aperta, considerata un elemento chiave per lo sviluppo futuro».
Gli ospiti del Molina possono contare anche su un poliambulatorio interno con oltre 10 specialisti (cardiologi, diabetologi, oculisti, neurologi, fisiatri, geriatri): un’offerta che evita agli ospiti di recare in ospedale.
«Abbiamo uno psicologo assunto per affrontare le fasi di ingresso dei pazienti – ha aggiunto il direttore – e poi psicopedagogisti, psicomotricisti e fisioterapisti».
E mentre il Molina si appresta a festeggiare con la città il suo 150esimo compleanno, il Presidente Michele Graglia ha già una visione del futuro: « Il Molina vuole diventare una sorta di “hub” per sperimentare modelli innovativi nel campo sociosanitario. È un obiettivo che dovrà ricevere direttive e indirizzi dal mondo della politica per sviluppare servizi territoriali come l’home care, riconoscendo che il futuro della cura non è solo all’interno delle mura della residenza».
Gestire la terza età, con le fragilità che comporta, sarà sempre più una sfida integrata dove struttura socio sanitaria e ambiente famigliare saranno connessi: una “casa del sollievo” sia per chi vi risiede sia per le famiglie.
In attesa dei progetti in cantiere, il Presidente Graglia sottolinea il ruolo fondamentale del personale: « Il principale investimento della Fondazione è sulle risorse umane, ritenute la vera forza della realtà. Saranno loro i protagonisti dell’incontro con la città sabato 20 settembre. Saranno loro a trasmettere i valori che caratterizzano la quotidianità che si vive».
Per celebrare i suoi 150 anni, la Fondazione Molina organizza una serie di iniziative con l’obiettivo di far conoscere la propria vera natura, superando i pregiudizi culturali legati al concetto di “ospizio”.
Tra le iniziative previste:
• Un Open Day per raccontare chi sono e cosa fanno, dando la possibilità anche ai dipendenti di condividere le loro esperienze e suscitare uno “sguardo nuovo” nel pubblico, che sia emozionante e appassionante.
• L’esposizione di opere di Vittore Frattini in un tunnel fotografico, un omaggio all’artista che negli anni ’90 collaborò alla realizzazione del logo della Fondazione e le cui opere richiamano i tre colori distintivi del Molina.
• La scoperta di due targhe commemorative per donazioni più recenti da parte di cittadini varesini, non le donazioni storiche già note.
• Il coinvolgimento di giovani e bambini per mostrare che non è solo un luogo di anziani o di tristezza, ma un ambiente che gestisce la fragilità in modo familiare.
• La promozione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, con un giorno di anticipo, focalizzandosi sul centro diurno e sull’associazione Varese Alzheimer.
« Consideriamo l’Open Day anche come un’opportunità per attirare professionisti (medici, infermieri, ASA, OSS) – ha concluso il direttore Nicora – offrendo possibilità di lavoro e crescita professionale all’interno di un ambiente appassionante».
Per conoscere il ricco programma clicca qui. È anche possibile prenotare il posto per i 6 momenti che si svolgeranno sabato 20 settembre dalle 10 alle 16.15.
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