In Valbossa: l’associazione che trasforma amicizia e memoria in rete sociale e solidarietà
L'associazione di Azzate che unisce 34 comuni per la prevenzione del tumore al seno si racconta a Radio Materia con Adalisa Corbetta

La storia di In Valbossa è una di quelle che nascono quasi per caso, da un gruppo di amici e che oggi riescono a coinvolgere decine di comuni, migliaia di cittadini e perfino partecipanti provenienti da Svizzera e Val d’Aosta.
A raccontarla è Adalisa Corbetta, ospite della trasmissione Social All Time, organizzata da VareseNews in collaborazione con CSV Insubria, lo spazio che ogni giorno dà voce alle associazioni del territorio.
ASCOLTA QUI IL PODCAST:
«Siamo partiti nel 2018 con giochi di paese, come il “bossalito”, e ci siamo ritrovati a gestire un calendario di oltre trenta eventi in autunno», spiega Corbetta. «La nostra associazione è cresciuta grazie alla voglia di stare insieme e di fare del bene, e oggi In Valbossa è diventata un punto di riferimento».
Tra le iniziative più note c’è Valbossa in Rosa, nata per ricordare due amiche scomparse a causa del tumore al seno. Quello che era iniziato come una castagnata e una serata teatrale è diventato un progetto diffuso, che coinvolge 34 amministrazioni comunali e promuove prevenzione e sensibilizzazione attraverso sport, cultura e socialità. «Ci siamo resi conto che questa malattia tocca quasi tutte le famiglie, direttamente o indirettamente. La nostra risposta è stata fare rete, creare occasioni per stare insieme e diffondere un messaggio di prevenzione», sottolinea Adalisa Corbetta.
Il calendario degli eventi spazia dalle camminate non competitive, alla zumba, ai tornei sportivi e alle passeggiate enoculturali. «Non è solo un modo per parlare di salute, ma anche per scoprire i borghi e le bellezze del nostro territorio», aggiunge durante l’intervista.
Uno dei momenti più intensi per l’associazione è stata l’inaugurazione della panchina rosa ad Azzate, dedicata a Ilaria, una delle amiche ricordate dal progetto. «Avevamo organizzato tutto di nascosto e quando la mamma di Ilaria ha scoperto la dedica durante la cerimonia è stata un’emozione fortissima», racconta Corbetta.
Il sogno nel cassetto
L’intervista si conclude con il sogno di Adalisa e di tutta l’associazione: «Arrivare al giorno in cui non servirà più organizzare Valbossa in Rosa, perché significherà che il tumore al seno sarà stato sconfitto. Fino ad allora continueremo a lavorare, insieme, perché la prevenzione non sia mai dimenticata».
Per seguire e supportare le attività dell’associazione si possono consultare i canali social Instagram e Facebook.
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