La truffa con soldi falsi va in porto, ma la banda viene arrestata prima della frontiera Italia-Svizzera
In manette due italo-croati e un italiano, intercettati dal personale delle Dogane dopo la segnalazione di un cittadino

La truffa “rip deal” va in porto, ma la Polizia cantonale li intercetta alla frontiera: è finita così in manette una banda composta da un 24enne e un 30enne – cittadini croati e italiani – e da un 20enne cittadino italiano.
I tre circolavano a bordo di una vettura con targhe italiane ed erano già oggetto di una segnalazione da parte di un privato: sono stati fermati a Vacallo dai collaboratori dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, mentre si apprestavano a lasciare il territorio svizzero.
Le perquisizioni hanno dapprima portato al rinvenimento di diversi orologi di alta gamma.
I contestuali accertamenti da parte della Polizia cantonale hanno quindi permesso di determinare un loro coinvolgimento in una truffa di tipo “rip deal” avvenuta nelle ore precedenti tra il Mendrisiotto e il Luganese.
Il modus operandi ricalca quello di altri raggiri analoghi emersi in passato. La vittima di norma viene contattata da sconosciuti nell’ambito di un’operazione di compravendita di beni di lusso. Seguono ulteriori contatti e/o incontri per definire i dettagli della transazione. Si tratta però dei singoli tasselli di un raggiro, poiché gran parte del denaro che alla fine verrà consegnato dai truffatori è costituita da banconote di tipo “facsimile”.
Al dispositivo hanno collaborato agenti della Polizia Città di Mendrisio e della Polizia comunale di Chiasso. La principale ipotesi di reato è di truffa e la misura restrittiva della libertà è già stata confermata dal Giudice dei provvedimenti coercitivi (GPC). L’inchiesta è coordinata dal Procuratore pubblico Roberto Ruggeri.
Ulteriori informazioni su questo genere di truffa sono disponibili qui.
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