“Prendiamoci Cura” è tra i più giovani circoli di Acli Varese: una famiglia allargata aperta a badanti e colf
Il primo atto costitutivo avvenne nel 2006 con la nascita del Circolo Acli Colf di Varese. Nel 2020 diventò Circolo Acli Prendiamoci Cura APS. È soprattutto un luogo dove sentirsi a casa e tra amici. Con cui divertirsi ma anche imparare e ottenere supporto
La quattordicesima tappa del nostro tour alla scoperta delle Acli del Varesotto, dopo Ispra, Bergoro , Caronno Varesino, Curiglia, Cadero, Garabiolo, Tradate, Castellanza, Busto Arsizio, Saronno, Cairate, Uboldo, Varese e Castelveccana, torniamo a Varese per un circolo con un obiettivo particolare.
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È un nome che racconta un obiettivo preciso. Tra i più giovani circoli nati in seno alle Acli di Varese c’è “Prendiamoci cura” associazione di promozione sociale, un’evoluzione di Acli Colf che, dal 2023, è associazione di promozione sociale.
L’idea di costituire un circolo vero e proprio è nata nel gruppo di donne, di diverse nazionalità, che allo sportello Acli Colf si rivolgevano: «È stata la necessità di avere uno spazio nostro dove incontraci, parlare, scambiarci consigli. Insomma un luogo dove sentirci a casa». A parlare è Lucy Sotelo, tra le fondatrici del Circolo e oggi vicepresidente.
È stata la necessità di avere uno spazio nostro dove incontraci, parlare, scambiarci consigli. Insomma un luogo dove sentirci a casa
Il 28 aprile 2006 un’assemblea molto partecipata pone la prima pietra
Il 28 aprile 2006, nel corso di un’assemblea molto partecipata, si pose la prima pietra di un’esperienza che, da allora, coniuga professionalità e sostegno. «Intorno a questo tavolo c’erano le nostre madri costituenti» ricorda Nadia Cucchi che di Prendiamoci Cura è stata il motore d’avvio insieme a Filippo Cardaci, Svitlana Lopatina, la già citata Lucy Sotelo e subito dopo Halina Bizhyk.
Il Circolo inizialmente si chiamava “Acli Colf” e i due primi presidenti furono uomini: Filippo Cardaci e Vito Caricati, entrambi operatori del patronato ACLI, che si distinsero per la loro sensibilità verso le problematiche dei più deboli e del lavoro di cura.
Iniziative e progetti: tra cultura, formazione e socialità
Insegnavo a cucinare i piatti della tradizione locale ma anche a stirare o a resettare secondo le aspettative dei datori di lavoro varesini
Le attività del circolo vanno ben oltre l’assistenza professionale. Negli anni, le socie e i soci hanno ideato corsi di formazione per il lavoro domestico, dalla pulizia professionale alla cucina per anziani, fino alla cura della tavola e alle basi di cucito e stiro.
Alcuni di questi progetti, nati in modo spontaneo e volontario, sono stati successivamente adottati e strutturati a livello provinciale. In cattedra Lucy, arrivata a Varese negli anni ’80, che ha imparato a lavorare nelle case dei varesini, comprenderne le richieste, i gusti e, soprattutto, lo stile italiano: « Insegnavo a cucinare i piatti della tradizione locale ma anche a stirare o a resettare secondo le aspettative dei datori di lavoro varesini».
Un gruppo che si sostiene, si aiuta e si diverte
Il cuore del Circolo è il gruppo che si sostiene, si aiuta, a volte si cura e, soprattutto, riempie quel vuoto per la lontananza dalla propria terra. Il circolo ha creato momenti di confronto con una psicologa per rendere più lieve la nostalgia o la solitudine.
Incontrandoci e chiacchierando durante i “pomeriggi con te”, gli appuntamenti periodici e informali in sede, sono emerse capacità e abilità artistiche incredibili
Molto apprezzati, poi, sono diventati gli appuntamenti di svago per il tempo libero come la mostra “BadArte”. «Incontrandoci e chiacchierando durante i “pomeriggi con te”, gli appuntamenti periodici e informali in sede, sono emerse capacità e abilità artistiche incredibili – raccontano Nadia Cucchi e Halina Bizhyk – così abbiamo allestito una mostra negli spazi espositivi della sede delle Acli provinciali in via Speri della Chiesa a Varese. Abbiamo esposto i lavori artistici, artigianali e manufatti creati nel tempo libero. L’esposizione è stata intitolata “BadArte” i colori della vita. Ne è nato anche un catalogo».
La forza della convivialità
Per farsi conoscere e rafforzare i legami, il circolo ha organizzato numerosi momenti conviviali. Tra questi, gli “scambi culturali e culinari” da cui è nata la manifestazione “La cultura genera appetito” che si teneva in centro a Varese dove era possibile gustare i piatti tipici di altri paesi: dal ceviche e pisco sour del Perù alle specialità ucraine e salvadoregne per citarne solo alcune. Feste, pranzi e cene hanno trasformato la sede varesina in un luogo di dialogo e amicizia, contribuendo alla creazione di una vera comunità.
Anche le gite sociali, organizzate e guidate dalla presidente del Circolo “Prendiamoci cura” Giovanna Lumiera, rappresentano occasioni per scoprire le città italiane, l’arte e la cultura, favorendo l’integrazione e la conoscenza reciproca.
Formazione e diritti: una bandiera da difendere
Quando si arriva in un paese straniero tutto può sembrare difficile: la lingua, le regole, il lavoro ma, soprattutto, il sentirsi accettati. Le Acli mi hanno aiutato proprio in questo, con competenza ma anche con tanta gentilezza. E per chi viene da lontano, con un bagaglio di fatica e speranza, questo è qualcosa che non si dimentica
«Quando si arriva in un paese straniero – afferma Nelly Neira in Italia da 18 anni e da 8 anni tesserata Acli – tutto può sembrare difficile: la lingua, le regole, il lavoro ma, soprattutto, il sentirsi accettati. Per tanti, come me, il primo passo è trovare un lavoro dignitoso: non sempre è facile capire quali siano i propri diritti e i doveri. Le Acli mi hanno aiutato proprio in questo, con competenza ma anche con tanta gentilezza. E per chi viene da lontano, con un bagaglio di fatica e speranza, questo è qualcosa che non si dimentica».
Tra le funzioni del Circolo c’è anche quella della formazione dei propri associati: vengono organizzati corsi e incontri dedicati ai collaboratori domestici su aggiornamenti sul contratto collettivo, consulenze previdenziali, formazione su curriculum e colloqui di lavoro. Particolare attenzione è rivolta alla promozione del lavoro domestico dignitoso e in regola, in linea con la Convenzione ONU n. 189, celebrata ogni 16 giugno.
Carmen Hernandez ha ottenuto la cittadinanza italiana nel 2022 grazie al sostegno delle Acli: « In questo circolo ci lega un sentimento di fratellanza. Mi sono sentita subito parte integrante di questo gruppo e mi è stato affidato il compito di portare il pensiero religioso. Quando sono diventata italiana ho trovato naturale festeggiare qui, al Circolo, con questa mia nuova e calorosa famiglia».
Un futuro nel segno della continuità
Per le socie e i soci di “Prendiamoci Cura” il futuro significa proseguire sulla strada tracciata: formazione, eventi culturali, momenti di svago e iniziative per affermare i diritti di chi lavora nel settore domestico. «Vogliamo continuare a essere un punto di riferimento – ribadisce Nadia Cucchi – e impegnarci per un lavoro dignitoso e legale, contrastando ancora i troppi contratti irregolari e le ingiustizie».
Vogliamo continuare a essere un punto di riferimento e impegnarci per un lavoro dignitoso e legale, contrastando ancora i troppi contratti irregolari e le ingiustizie
Con 47 soci nel 2024, perlopiù donne straniere, il circolo resta aperto a chiunque desideri condividere valori di solidarietà, inclusione e partecipazione attiva. Perché, come recita lo stesso nome, prendersi cura è un impegno che riguarda tutti.
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