Stie replica alle critiche per i trasporti degli studenti: “Pronti a valutare i rimborsi ma ci sono carenze e difficoltà”

Il gestore del trasporto Guidobono spiega la situazione dell'azienda dei trasporti criticata per il servizio riservato agli studenti

Saronno - Autobus Stie

Modifiche unilaterali degli orari scolastici, carenza di personale, mancanze di corsie preferenziali. Sono alcune delle criticità che il gestore della società di trasporto pubblico STIE Vezio Guidobono ha ricordato per spiegare le criticità lamentate da studenti e genitori nella prima settimana di scuola.

Il responsabile dell’azienda, pur esprimendo il rammarico per gli episodi segnalati e scusandosi a nome personale e dell’azienda per i disagi vissuti dai passeggeri, ha spiegato le condizioni difficili in cui si trova a operare: «Stie eroga i servizi di Trasporto pubblico urbano di Busto Arsizio ed extraurbano in Provincia di Varese in forza di una proroga di concessione, per il semplice motivo che la gara bandita diversi anni fa dalla Provincia di Varese andò deserta, perché i vettori giudicarono inadeguata la proposta economica e le offerte presentate furono, soltanto, al rialzo per i lotti dell’area meridionale della Provincia, prova ne sia che l’urbano di Varese e la sottorete Nord andarono invece al C.T.P.I. Consorzio che, tuttora, eroga i servizi».

Carenza di personale: le difficoltà nel reclutamento e mantenimento degli autisti

L’affidamento in proroga porta con sé, quindi, la criticità di un appalto in cui l’azienda provvede comunque con impegno, nonostante il momento difficile legato alla carenza strutturale di personale, a cui aggiungere le assenze temporanee per malattia o permessi degli autisti in servizio: «La mancanza di conducenti è legata al fatto che il “mestiere di autista” NON è più una occupazione appetibile sia sotto l’aspetto salariale, sia sotto il profilo logistico: è necessario lavorare il sabato e nei festivi, l’impostazione organizzativa è su turni a rotazione, può capitare di dover prestare servizio nelle festività infrasettimanali».

Mancanza di corsie preferenziali: l’impatto del traffico urbano sui ritardi dei mezzi

Sui ritardi delle corse Vezio Guidobono fa notare che a Busto Arsizio: «Ogni autobus aziendale eroga il proprio servizio sulla base di percorsi predefiniti ed autorizzati dagli Enti competenti ma, sull’intera rete servita nell’area meridionale della provincia non può godere di nemmeno un metro di corsia preferenziale: quindi ciò significa che il conducente affronti quotidianamente il traffico promiscuo, analogamente ad ogni altro utente della strada e laddove si renda conto che la capienza del mezzo è già stata raggiunta, è autorizzato a proseguire per salvaguardare i passeggeri presenti a bordo».

Il dato non è di poco conto, fa notare il dirigente, dato che la situazione contravviene quanto afferma la normativa europea del 2013, che prevede una serie di diritti dei passeggeri che viaggiano in autobus tutelando, in particolare, coloro che utilizzano tali servizi di trasporto per tratte pari o superiori a 250 km: «risulta palese ed evidente che le tratte coperte dai clienti dei servizi urbani ed extraurbani non siano congrue con il dettato Europeo».

Tariffe e abbonamenti decisi da Regione Lombardia

Quanto al costo di abbonamenti e biglietti Guidobono ricorda che le tariffe sono stabilite a livello regionale e le aziende non hanno possibilità di portare variazioni, mentre sull’ampliamento del parco automezzi: « il parco rotabile disponibile non può essere attualmente incrementato, data l’imminenza delle procedure di gara, il cui Bando uscirà entro la fine dell’anno corrente con l’ipotesi di assegnare il Contratto di Servizio pluriennale entro la fine del 2026, ed il tempo necessario ad acquistare i veicoli».

La situazione, dunque, è complicata: acquistare un abbonamento per i mezzi pubblici non assicura automaticamente il diritto al servizio date le difficoltà esistenti. Ciononostante Stie si dice pronta a valutare le richieste di rimborso parziale alla luce delle carenze riscontrate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Settembre 2025
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Commenti

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  1. Giorgio Moroni
    Scritto da Giorgio Moroni

    Qui mi pare che più che rimborsi, si debba parlare di interruzione di pubblicao servizio, che mi pare decisamente più grave, no? Ci sono famiglie che hanno basato la loro scelta di istruzione per i figli sulla disponibilità di trasporti da e per un certo istituto, ma se questa non viene garantita tutta l’organizzazione di chissà quante famiglie va a rotoli, e ne fanno le spese studenti e famiglie. Inaccettabile!

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