Consumatori illuminati: la consapevolezza dei consumi è un atto politico e sociale
Allo Spazio Libero di Materia un confronto promosso da Federconsumatori e Spi Cgil su energia, rinnovabili e consapevolezza: come cambiare abitudini, costruire comunità e affrontare la transizione energetica

Allo Spazio libero di Materia Castronno l’energia è tornata al centro del dibattito, ma non come tema tecnico o lontano dalla vita quotidiana. “Consumatori Illuminati” è il titolo dell’incontro organizzato da Federconsumatori Lombardia e Varese insieme allo Spi Cgil. Un percorso pensato per offrire strumenti concreti a cittadini e famiglie di fronte all’aumento dei costi energetici e alla fine del mercato tutelato.
ECONOMIA E SOSTENIBILITÀ
L’obiettivo, condiviso da sindacato, associazioni dei consumatori e mondo ambientalista, è rendere le persone protagoniste della transizione, capaci di scegliere, risparmiare, e partecipare alla produzione condivisa di energia rinnovabile. Fin dalle prime battute è emerso il nodo centrale: in un tempo di incertezze economiche e tensioni globali, la consapevolezza dei consumi è un atto politico e sociale.
Stefania Filetti, segretaria della Cgil Varese, richiama il senso profondo di un progetto che unisce economia e sostenibilità. Ricorda la nascita della prima comunità energetica rinnovabile a Busto Arsizio, con il Comune e MalpensaFiere, come esempio di una collaborazione capace di «fare qualità mettendosi insieme».
Per Filetti il consumo consapevole è una forma di responsabilità collettiva: significa riflettere su come e dove spendiamo, su che tipo di filiera alimentiamo, e comprendere che energia, fisco, salari e pensioni fanno parte di un unico circolo economico da rendere più equo e virtuoso.
FARE RETE È UN VALORE
A partire da questa visione, il segretario dello Spi Cgil provinciale Giacomo Licata ha sottolineato il valore della rete tra sindacato e associazioni dei consumatori. Un’alleanza nata per accompagnare le persone nel passaggio al mercato libero e aiutare soprattutto i pensionati, spesso più esposti per redditi bassi, solitudine e divario digitale, a orientarsi in un sistema complesso. Una collaborazione resa strutturale da un protocollo nazionale con Federconsumatori, che pone al centro il tema della sostenibilità energetica e dell’educazione al consumo.
ELETTRICITÀ E METANO SEMPRE INSIEME
A dare un inquadramento al sistema energetico ci ha pensato Antonio Ciraci, che ha collegato la transizione energetica agli impegni internazionali dell’Agenda 2030 e del Green Deal europeo. Ridurre la dipendenza dal gas, aumentare la quota di rinnovabili e migliorare l’efficienza degli edifici: tre obiettivi imprescindibili per un’Europa che, per la prima volta, vede il fotovoltaico superare il gas nel mix elettrico. «Ma in Italia – ha osservato Ciraci – resta un nodo decisivo: il prezzo dell’energia continua a essere legato al gas, anche se le rinnovabili costano meno».
L’ENERGIA CHE COSTA MENO È QUELLA CHE NON CONSUMIAMO
Disaccoppiare il costo dell’elettricità da quello del metano diventa quindi una priorità, insieme alla lotta contro la povertà energetica e al sostegno alle Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), nuove forme di cooperazione locale per condividere l’energia prodotta. È proprio su questo punto che si è innestato il contributo di Rossella Muroni, dello Spi nazionale, che richiama la necessità di un nuovo alfabetismo energetico. «L’energia che costa meno è quella che non consumiamo» ha ricordato, denunciando gli effetti del mercato libero, che non ha abbassato i prezzi ma ha colpito i consumatori più vulnerabili.
La consapevolezza, ha aggiunto, è potere economico e culturale: significa imparare a leggere la bolletta, capire da dove arriva l’elettricità, scegliere tecnologie efficienti e materiali sostenibili. «Le comunità energetiche – ha sottolineato Muroni – non servono solo a produrre energia pulita ma a “fare comunità”, creando legami sociali e nuovi servizi collettivi. Non si tratta di un guadagno individuale, ma di un investimento comune che può finanziare spazi di quartiere, progetti sociali o servizi di prossimità».
IL CONTRIBUTO COLLETTIVO E SOCIALE DELLE CER
Il passaggio dal principio alla pratica è stato raccontato da Anna Deligios, segretaria generale della Camera di Commercio di Varese, che ha guidato la nascita della “Malpensa Insubria CER”, un modello di comunità energetica multicabina che mette in rete imprese, enti pubblici e cittadini intorno a un sistema di condivisione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
La Camera di Commercio ha trasformato l’efficientamento dei propri immobili, tra cui MalpensaFiere, dotata di un impianto fotovoltaico da 700 kW, in un progetto territoriale che oggi coinvolge quattordici configurazioni attive. Il vantaggio economico individuale è limitato, ma il ritorno collettivo, ambientale e sociale è alto: «una scelta di visione, non di profitto», ha spiegato Deligios, ricordando che la vera forza delle CER è la collaborazione tra soggetti diversi e il ruolo guida degli enti locali.
LA CRISI CLIMATICA
La prospettiva ambientale si è intrecciata con quella climatica nel contributo di Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese, che ha mostrato come anche nella provincia di Varese gli effetti del cambiamento climatico siano ormai visibili: eventi estremi, estati più calde, bisogno crescente di raffrescamento urbano. L’efficienza energetica e la riduzione dei consumi, ha sottolineato Minazzi, non servono solo a mitigare il riscaldamento globale, ma anche ad adattarsi alle nuove condizioni. «Ogni scelta di consumo è una scelta di futuro».
Mirko Sandrini, del Centro di assistenza fiscale della Cgil, ha ricordato che la transizione ha anche una dimensione economica concreta, spiegando le detrazioni per il risparmio energetico, le novità fiscali dal 2025 e le alternative del Conto Termico. Un incentivo importante, anche se sempre più limitato, che richiede conoscenza e assistenza per essere usato al meglio.
IL MERCATO LIBERO È IL FAR WEST
Fabrizio Ghidini, vicepresidente nazionale di Federconsumatori, ha tratteggiato il quadro complessivo: la fine del mercato tutelato, un mercato libero ancora “selvaggio”, la necessità di regole chiare, il disaccoppiamento dei prezzi e la difesa delle famiglie in povertà energetica. «Non basta denunciare gli abusi delle società energetiche: serve formare, informare e sostenere le persone nelle scelte quotidiane» ha spiegato Ghidini.
“Consumatori Illuminati” diventa così il simbolo di un percorso collettivo che unisce informazione, tutela e cittadinanza attiva. La transizione ecologica non è solo una sfida tecnologica ma una questione di democrazia: scegliere come produrre e consumare energia significa decidere che tipo di società vogliamo costruire.
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