Dalla cultura aziendale alla finanza: perché le pmi devono ripartire da sé stesse

Per l’advisor Orazio Cucinotta la liquidità non è il vero problema delle pmi italiane: prima di chiedere credito serve efficienza, trasparenza e valorizzazione del capitale umano

Economia varie

In Italia quando un piccolo imprenditore ha bisogno di liquidità la prima tappa è quasi sempre la banca. Le nostre imprese, soprattutto le pmi, sono considerate bancocentriche. Ma secondo Orazio Cucinotta (a destra nella foto), advisor e fondatore della Core Financial Organization, esistono soluzioni alternative.
Prima ancora del rapporto con la banca, è necessario che l’impresa lavori su se stessa, sui propri processi e sulla cultura interna.
Cucinotta chiarisce subito cosa fa un advisor: non è un consulente singolo, ma «un gruppo di esperti che entra in azienda e rivede, se necessario, tutti i processi: finanza, risorse umane, legale, IT, assicurativo».

TRASPARENZA E AFFIDABILITÀ

L’approccio dell’advisor è sistemico: «Il buon funzionamento di un’azienda dipende dal buon funzionamento di tutti i processi».  er Cucinotta il punto preliminare è rappresentato dai processi interni. Prima ancora di arrivare alla banca o di attivare strumenti come leasing e factoring, l’azienda deve dimostrare trasparenza e affidabilità. Occorre produrre regolarmente dati finanziari trimestrali, comunicare in modo chiaro, avere una strategia e una visione.

L’IMPRENDITORE DEVE DELEGARE

Gli istituti di credito «vogliono capire se il business ha continuità» e apprezzano innovazione e sostenibilità. Un ruolo centrale è affidato alle risorse umane: «Tutto dipende dalle persone. Se prendi una risorsa talentuosa ma non la lasci esprimere, cosa l’hai presa a fare? L’imprenditore non può essere sempre al centro: deve delegare». Per mettere ordine serve partire da un organigramma chiaro, funzionale, che definisca responsabilità e linee di business.
«Capita di entrare in aziende che scoprono di avere tre linee di business quando credevano di averne una sola».

LA PAURA DI INVESTIRE

Molti imprenditori usano come scusa la mancanza di denaro, ma per Cucinotta il problema è un altro: l’inefficienza. «È come un acquedotto pieno di perdite: senza controllo di gestione e pianificazione finanziaria, la liquidità si disperde». E oggi le banche non chiedono più garanzie immobiliari guardano piuttosto  la capacità di pianificare la cassa.
Cucinotta ammette che spesso l’imprenditore fatica ad accettare un aiuto esterno, ma il ruolo dell’advisor è entrare “in punta di piedi” per accompagnare il cambiamento. «Il mio lavoro mira a sostenere la crescita del tessuto imprenditoriale del territorio, creare sviluppo e opportunità per i giovani laureati. Abbiamo delle università eccellenti, dobbiamo mettere i ragazzi nelle condizioni di restare e realizzarsi qui».
Il consiglio finale di Cucinotta agli imprenditori: «Concentratevi sui valori umani perché sono quelli che danno la spinta a ogni progetto. Trasferiteli nella vostra impresa e diventeranno una forza produttiva, organizzativa e finanziaria».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Ottobre 2025
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