Giovani promesse e “cugine”: “Il basket? Inizia per gioco, ma ora sogniamo in grande”

Le nuove promesse del Varesotto seguono la scia di Zandalasini e Fassina. Alice Boracco e Anna Cecutti, quattordicenni, sidebuttano nel campionato Promozione femminile

basket femminile

Nel mondo del basket femminile italiano i riflettori spesso si accendono sulle star della Nazionale come Cecilia Zandalasini e Martina Fassina. La loro non è solo una storia di successi sportivi, le due si conoscono fin da ragazzine e insieme hanno vestito la maglia azzurra, con cui hanno iniziato a vincere nel 2014, rispettivamente a 18 e 15 anni. Che la coppia Zandalasini-Fassina possa essere duplicata da Boracco-Cerutti? Le premesse ci sono e sono ottime. Alice Boracco e Anna Cecutti, due giovanissime atlete classe 2011, oggi in forza all’Under 15 A del Daverio Rams, stanno già facendo parlare di sé per talento, impegno e determinazione.

Entrambe hanno appena 14 anni, ma la loro crescita è stata talmente evidente da essere convocate nel campionato di Promozione femminile (categoria senior) con la Bollate Goss, dove hanno già debuttato con le più grandi. Un traguardo straordinario per due ragazze così giovani, che nella stagione in corso affronteranno un doppio campionato, alternando le sfide con l’Under 15 A e quelle con le senior.

Residenti rispettivamente a Daverio (Anna) e a Casale Litta (Alice), il loro sogno è chiaro: trasformare lo sport nella loro futura professione.

Dalla passione del padre al numero 11: la storia di Alice Boracco

«Mi sono avvicinata al mondo del basket all’inizio per gioco, perché ho fatto molti sport nella mia vita e nessuno mi piaceva», racconta Alice Boracco, oggi protagonista con la maglia numero 11, scelta perché ricorda la sua data di nascita, anche se la cambierebbe volentieri per una più fortunata. «Poi, visto che mio padre è stato un giocatore di basket per quasi trent’anni, ho voluto provare la sua passione e pian piano mi sono appassionata anche io». «Oggi mi ispiro alla nostra allenatrice Arianna Elisir: ha quarant’anni circa e gioca ancora nonostante dolori e problemi alle ginocchia. Anche Anna è per me una grande fonte d’ispirazione».

Alice e Anna hanno un rapporto “speciale” che nasce già da piccole, in famiglia. «Dico che Anna è mia cugina, i suoi genitori li chiamo zii», racconta Alice. Anna è stata la prima a scoprire il mondo del basket, e proprio questo ha avvicinato anche Alice alla pallacanestro. «C’è un po’ di competitività tra di noi, ed è sempre sana», spiega Alice. «Poi magari ogni tanto qualcuno è già un po’ aggressivo di suo; poi ci sono le giornate “no”, in cui la competitività diventa un po’ meno sana. Però ci vogliamo sempre bene, grazie anche a questo rapporto speciale».

A scuola, la quotidianità resta semplice: «Non ci sono molti giocatori nella classe, quindi sono una compagna come le altre», racconta Alice. Ma sul campo la realtà è diversa. Le amicizie nel Daverio Under 15 sono solide, e con la squadra senior nascono nuovi legami che rafforzano il gruppo. Dietro la grinta, però, c’è anche un lato più emotivo: «Ho paura di deludere Arianna, la mia allenatrice, che mi ha dato un’occasione incredibile. E ho paura di deludere anche mio padre, che mi ha portato su questa strada».

E come ogni sportiva che si rispetti, anche Alice ha i suoi piccoli riti prepartita: «Metto prima la lente destra, poi la sinistra. E sotto le calze della società ne porto sempre un paio nere della Nike… al contrario. Non so perché, ma porta bene!».

Anna Cecutti, cuore e grinta: “Quando arrivo in palestra tutti i problemi scompaiono”

Si allaccia le scarpe, stringe i capelli in una coda e scende in campo con lo sguardo determinato. Oggi Anna sogna in grande, ma con i piedi ben piantati a terra: «Diventare giocatrice professionista è sempre stato il mio sogno nel cassetto e spero che un giorno potrò realizzarlo». Non ha un idolo preciso, ma si ispira ai grandi della NBA: «Alcuni dei miei preferiti sono Stephen Curry, Michael Jordan e Kobe Bryant».

Conciliare scuola, allenamenti e partite non è sempre semplice, ma Anna non si tira indietro: «Molto spesso penso di non potercela fare, ma quando arrivo in palestra tutti i problemi scompaiono e capisco che questo è il mio sogno e farò di tutto per realizzarlo. I miei amici di infanzia sono molto fieri di me e mi supportano ogni giorno, e di questo non potrei essere più felice. I miei nuovi compagni invece si sono subito dimostrati interessati e felici di questa mia passione».

Il legame con la sua squadra è speciale, viscerale: «Il Daverio Rams è sempre stata la mia squadra e, nonostante le indecisioni degli anni precedenti, non la ho mai abbandonata e mai lo farò».

Tuttavia, nel suo percorso non mancano momenti di pressione: «Sento molte responsabilità e molte volte ho paura di deludere le persone che credono in me. Spesso mi concentro solo sugli aspetti negativi e questo mi porta ad avere paura di sbagliare, ma grazie a tutte le persone che mi stanno accanto cerco di trasformare tutto questo in prestazione e mi impegno al massimo».

«Mi sono avvicinata al mondo del basket grazie alla mia famiglia. Cercavo uno sport di squadra e mio papà mi ha subito consigliato questo», racconta sorridendo, mentre stringe la sua maglia numero 48, «uno dei miei numeri preferiti ed è stato il primo numero sulla mia divisa». La passione nasce in casa: «Entrambi i miei genitori hanno giocato da giovani e sono molto contenti che anche io abbia seguito la loro strada».  E prima di ogni partita, non può mancare il suo rito scaramantico, tutto in famiglia : «Prima di ogni match mio padre mi fa fare un urlo liberatorio per scaricare la tensione e l’ansia. È il nostro rito, e ormai non può mancare».

Anna è una combattente, ma anche una compagna leale. Parlando di Alice Boracco, la sua “cugina di campo”, ammette con maturità: «Il nostro rapporto non è sempre stato roseo, dato che gli anni precedenti erano sorte molte gelosie e una competitività che stava andando a rovinare il nostro rapporto. Ma grazie alla nostra “nuova” allenatrice Arianna stiamo imparando a collaborare e ad essere felici l’una dei traguardi dell’altra».

L’amicizia che vale più di una vittoria

«Quando vedo che iniziano a competere per apparire, ripeto sempre questa frase: in un gioco di squadra la competizione ci spinge a dare il massimo, ma è l’abbraccio dopo la vittoria che rende tutto ancora più bello!» così chiosa Arianna Elisir, coach, sul rapporto di competizione di Anna e Alice. Arianna reputa la competizione, quella sana, necessaria per far emergere il talento, ma lo sport è prima di tutto lealtà e lavoro di squadra, tra compagne si deve collaborare per un risultato condiviso. Con queste parole, invita le sue cestiste a non perdere mai di vista il valore dell’unione, del sostegno reciproco e della condivisione, perché il successo più grande non è solo vincere, ma farlo insieme.

Il Varesotto che cresce a canestro

Le storie di Alice Boracco e Anna Cecutti raccontano quanto il movimento femminile nel Varesotto stia crescendo. Ragazze che a soli 14 anni si allenano con le senior, che affrontano doppi campionati e che già oggi si portano addosso la determinazione di chi vuole farcela davvero.

«Quando arrivo in palestra tutti i problemi scompaiono e capisco che questo è il mio sogno», dice Anna. Ed è forse proprio in queste parole che si nasconde la promessa di un futuro luminoso per il basket rosa locale: due giovani che giocano con il cuore, con i piedi ben piantati a Daverio… e con lo sguardo rivolto al sogno più grande.

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Pubblicato il 24 Ottobre 2025
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