Uso dei telefoni a scuola e dress-code, la parola agli studenti

Alexandra Iatcov Heritier ed Edoardo Nicora,studenti del Liceo Manfredini di Varese hanno condotto un sondaggio tra i loro amici e compagni di classe sulle nuove regole della scuola. Ecco il risultato

Generico 29 Sep 2025

Alexandra Iatcov Heritier ed Edoardo Nicora, del Liceo Manfredini di Varese, indirizzo scientifico, hanno condotto un sondaggio tra i loro amici e compagni di classe sulle nuove regole della scuola. Ecco il risultato.

Nuove regole per gli istituti scolastici a partire da settembre 2025. Il Ministero dell’Istruzione ha introdotto delle nuove norme: tra queste, quelle che hanno ricevuto una maggiore attenzione sono il divieto all’utilizzo dei telefoni a scuola e la possibilità per gli istituti di introdurre un dress-code più appropriato all’ambiente. Questi i temi che hanno creato molta discussione tra gli alunni. Per questo motivo abbiamo deciso di condurre un’indagine e raccogliere le loro opinioni: abbiamo creato un questionario e lo abbiamo inviato ai nostri amici, compagni di classe e, tramite il passaparola, ha raggiunto più di 100 alunni di scuole superiori. Ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni, delle province di Varese e Como. (L’immagine sopra è stata creata con l’AI)

Il ministro Valditara ha dichiarato che il divieto di utilizzo dei telefoni è stato imposto per “la necessità di disintossicarsi, di liberarsi di uno strumento che diventa uno strumento per essere dipendenti, che lega, che in qualche modo crea nuove forme di dipendenza”. Il ministro crede che l’utilizzo degli strumenti digitali sia “una delle nuove forme gravi di dipendenza che coinvolgono tanti, troppi giovani nel nostro paese” “È proprio alle superiori che vanno maggiormente vietati, bisogna socializzare. Vanno difese e incoraggiate le relazioni tra studenti”.

Questa é la novità che ha avuto maggiore impatto nell’opinione pubblica, ma ce n’è anche un’altra che sta prendendo sempre più piede in alcuni istituti e licei, ovvero la scelta di imporre un dress-code scolastico.

Come afferma wired.it, sempre da più istituti viene richiesto agli studenti di indossare un abbigliamento piú ordinato, sobrio e decoroso, vietando abiti scollati o sbracciati, pantaloni corti, minigonne, pantaloni strappati e top troppo succinti. Inoltre in alcuni istituti si è deciso di vietare piercing, trucchi appariscenti, capelli tinti in colori vivaci e unghie ritenute troppo lunghe o appuntite. In particolare per i ragazzi, gli istituti hanno inserito nei regolamenti norme sulle barbe, che non devono essere lunghe, incolte o con design strani. Le scuole motivano queste decisioni sul dress-code con ragioni legate al rispetto, decoro e alle attività pratiche.

Le risposte del Sondaggio

Analizzando le risposte del modulo, i risultati emersi dal questionario sui telefoni mostrano che gli obiettivi prefissati dal Ministro (aumentare la socializzazione tra gli studenti e migliorare l’attenzione durante le lezioni) non sono stati raggiunti in modo significativo. Alla domanda “Quanto socializzi ora che non hai il telefono?” il 84,8% ha risposto “Uguale a prima”, solo l’8,6 % ha dichiarato di socializzare di più, mentre il rimanente 6,7% di meno. Anche sul fronte dell’attenzione sembrerebbe proprio che il Ministero dell’Istruzione non è riuscito a pervenire.

Alla domanda “Hai notato di essere diventato più attento in determinati aspetti?” il 69,5% ha risposto “No”. Il resto ha risposto di sì, ma la maggioranza ha segnalato scarsi cambiamenti. Inoltre alcuni studenti hanno addirittura dichiarato di sentire una maggiore ansia legata alla paura di aver lasciato per sbaglio acceso il telefono. Molti hanno sottolineato che il vero problema non è l’impossibilità di poter utilizzare il telefono durante le lezioni, ma di non poterlo utilizzare durante l’intervallo, dato che la maggioranza lo utilizzava solo durante il tempo ricreativo. Ecco alcune opinioni che ci hanno lasciato gli studenti:

“Non penso che l’utilizzo del cellulare abbia mai influenzato negativamente il mio rendimento scolastico. Personalmente, non sono del tutto d’accordo con il divieto di usare il dispositivo durante l’intervallo: siamo, o almeno dovremmo essere, in grado di autoregolarci”. 

“Secondo me era meglio poter utilizzare i telefoni durante l’intervallo per comunicare con la famiglia”.

“Per me questo divieto non ha senso in quanto durante le lezioni era già vietato e quindi viene intaccata solamente la possibilità di usarlo a scopi didattici e ricreativi (durante ricreazione)”.

Per quanto riguarda il dress-code, il sondaggio ha mostrato dati molto interessanti.
Almeno a Varese, l’89,5% degli studenti ha dichiarato che non è ancora stato imposto un provvedimento legato al dress-code nelle loro scuole e oltre la metà non ritiene che questo sia un problema rilevante. I ragazzi sono abbastanza d’accordo sul fatto che una misura di questo tipo limiti la loro libertà di espressione personale.

Alla domanda “Secondo te come dovrebbe essere il dress-code?” Il 77% ha riposto che dovrebbe essere flessibile. Abbiamo inoltre deciso di chiedere agli studenti se secondo loro questa nuova norma venisse applicata in maniera equa a tutti; la maggioranza delle persone è convinta che queste regole colpiscono principalmente soltanto le ragazze. Alla domanda “Quale pensi sia l’obiettivo principale di un dress-code”, la maggioranza dice che lo scopo sia quello di evitare abiti ritenuti inappropriati. Mentre la maggior parte è contro il codice di abbigliamento, una minoranza dei ragazzi, invece, è a favore di una misura simile. Ecco alcune opinioni che ci hanno lasciato gli studenti:

“Il dress-code ha un senso se attuato nel modo giusto, non si basa sul genere, né sul ruolo. Tutti, professori e alunni compresi, devono seguirlo.”

“Il dress code non è davvero rilevante a volte ma serve a preservare il rispetto verso chi si ha attorno perché siamo comunque a scuola”.

“A parte certi casi estremi, ognuno dovrebbe avere la possibilità di indossare ciò che vuole a scuola.”

“Sono d’accordo con il fatto che ci siano dei limiti nel vestirsi, soprattutto a scuola, ma ho notato che il dress code viene sempre ricordato solamente alle femmine a scuola, e penso che stiamo tornando indietro nella storia invece che andare avanti.”

Dopo aver analizzato questi dati, possiamo concludere che almeno per ora gli obiettivi del ministero non sono stati raggiunti. Queste norme sono in vigore da poco più di un mese, quindi la situazione sul lungo periodo potrebbe cambiare, ma almeno per ora questo ritorno al passato non sta funzionando come si credeva. Queste scelte funzioneranno o saranno un gigantesco buco nell’acqua? Solo il tempo ce lo dirà.

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Pubblicato il 07 Ottobre 2025
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