Esperienza di inclusione per gli studenti di Malnate con una cena al buio
L’evento è stato promosso dal Comitato “Abili si Diventa”, in collaborazione con l’associazione Ciechi Ipovedenti Sportivi Varese, l’associazione La Finestra e con il patrocinio del Comune di Malnate. Obiettivo: sensibilizzare i ragazzi sul tema dell’inclusione e della disabilità visiva
Tre serate per imparare a “vedere” oltre la vista. Il 3, 4 e 5 novembre, all’oratorio di Malnate, si è svolta la Cena al buio, un’iniziativa di forte valore educativo e sociale che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto comprensivo “Iqbal Masih”.
L’evento è stato promosso dal Comitato “Abili si Diventa”, in collaborazione con l’associazione Ciechi Ipovedenti Sportivi Varese, l’associazione La Finestra e con il patrocinio del Comune di Malnate. Obiettivo dell’iniziativa: sensibilizzare i ragazzi sul tema dell’inclusione e della disabilità visiva attraverso un’esperienza diretta e immersiva.
Durante la cena, quattro camerieri non vedenti hanno servito ai tavoli, guidando i partecipanti – 130 tra studenti e docenti – in un percorso sensoriale coinvolgente. Privati della vista, i presenti hanno imparato ad affidarsi agli altri sensi e alla collaborazione reciproca, scoprendo quanto la fiducia e la comunicazione siano fondamentali nella quotidianità.
L’esperienza ha suscitato curiosità e riflessione. Gli studenti hanno potuto porre domande, confrontarsi con i camerieri e comprendere più da vicino la realtà delle persone con disabilità visiva. Tutto ciò è stato reso possibile grazie all’impegno dei numerosi volontari, tra cui Michele, Massimo, Elio, i ragazzi dell’Associazione Donatori del Tempo di Varese – che si sono occupati di oscurare il locale – e lo chef Ivan con il suo staff, che ha preparato un menù molto apprezzato da tutti.
Al termine delle serate, il dirigente scolastico Santo D’Angelo ha espresso parole di grande soddisfazione: «Un’esperienza bellissima. La mancanza di luce disorienta, ma amplifica gli altri sensi. Gli odori e i sapori diventano più intensi, ogni boccone è una scoperta inattesa. L’udito guida tra voci e suoni, mentre il tatto aiuta a orientarsi e a connettersi con gli altri. È un’esperienza intima e sorprendente, che insegna a percepire il mondo in modo nuovo».
Dal punto di vista didattico, ha aggiunto D’Angelo, «una cena al buio è un’esperienza educativa che stimola empatia e consapevolezza sensoriale, favorendo l’inclusione e la comprensione della disabilità visiva. È un’attività che unisce apprendimento esperienziale e crescita personale».
La Cena al buio si inserisce nel percorso di educazione all’inclusione promosso dal Comitato Abili si Diventa e rappresenta un esempio concreto di come la scuola possa diventare luogo di incontro, dialogo e sensibilità verso le differenze.
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