Gli studenti “interrogano” i professionisti, a Varese si chiude il Pmi Day
Domande mirate per conoscere meglio il mondo del lavoro e farsi un idea più chiara del proprio futuro. Allo Spazio Yak oltre 100 ragazzi a confronto con quattro imprenditori e manager della provincia
«Sul tuo pianeta c’è spazio per costruire i propri sogni?». Allo Spazio Yak di Varese, giovedì 20 novembre, quattro imprenditori e manager della provincia di Varese hanno affrontato le domande di oltre cento ragazzi delle scuole medie. Quesiti mirati e senza pietà, per conoscere meglio il mondo del lavoro e cominciare a pensare al proprio futuro con più chiarezza.
Quello di giovedì a Varese è stato l’ultimo dei cinque appuntamenti organizzati da Confindustria Varese con gli studenti delle scuole del Varesotto nell’ambito del Pmi Day. Un momento di confronto tra generazioni reso possibile anche grazie alla creatività di Karakorum impresa sociale.
Per il Pmi Day gli studenti danno vita al gioco “Pianeti” insieme alle imprese varesine
Tante domande “senza peli sulla lingua”
E gli studenti delle scuole Longhi di Saltrio e Fermi di Cunardo non si sono risparmiati. Hanno lanciato interrogativi profondi su temi importanti legati alla carriera, all’equilibrio vita-lavoro e al rischio di fallire. Ecco quindi nascere domande su come trovare tempo per fare ciò che piace, sulle prospettive di successo per chi ha pochi mezzi economici, sul perché bisogna fare fatica quando non si vedono i risultati e – soprattutto – sulla possibilità di inseguire i nostri sogni.
Dall’altra parte, Andrea Croce (Popularise Srl), Giovanni Prevosti (Prealpi), Laura Pulze (Ilfarm Srl) e Mattia Baggiani (Mia Srl): quattro professionisti con esperienze e storie diverse, che con le loro risposte hanno provato a colpire l’interesse e l’immaginazione dei ragazzi, e convincerli ad assegnare il maggior numero di punti al proprio settore – o meglio – il proprio “pianeta”.
Un dialogo per andare oltre i titolo e scoprire le persone
A guidare il dialogo è stato Stefano Beghi, direttore creativo di Karakorum. «Negli ultimi cinque giorni – ha raccontato Beghi – abbiamo fatto un viaggio affascinante. Abbiamo incontrato 500 ragazzi delle scuole medie e 20 imprenditori e professionisti per provare a trovare un punto di contatto. Attraverso il nostro gioco performativo, siamo riusciti a parlare di futuro, aiutando i ragazzi a orientare il proprio futuro».
Il gioco, però, è stato anche l’occasione per scoprire che dietro a titoli e cariche aziendali, si nasconde sempre una persona che vuole essere felice. «Condividere idee e esperienze coi ragazzi – ha commentato Baggiani – è stata un’esperienza bellissima. Spero di aver trasmesso ciò che penso e alcuni consigli che potrebbero tornar loro utili a trovare ispirazione e coraggio per il futuro».

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