Il ricordo del 4 novembre Gallarate. Contro la “legittimazione della violenza e del sopruso”
Nella celebrazione a Cedrate il richiamo all’ordine mondiale pacifico e alla risoluzione delle controversie internazionali
A Gallarate si ricorda il 4 novembre, la data dell’unità nazionale e delle forze armate, che ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale. Lo si fa a Cedrate, il quartiere che più di tutti – e con una iniziativa “dal basso”, legata un tempo ai reduci – ricorda questa data.
L’intervento principale è stato fatto da Massimo Praderio, del comitato cedratese per il 4 novembre, che ha ricordato “lo stordimento, la scia di strazio e dolore” lasciato dal conflitto 1915-1918, un dolore che “non fu sufficiente a impedire che il mondo scivolasse nella Seconda Guerra Mondiale”.
Praderio ha ricordato che dalle tragedie delle due guerre mondiali nacquero l’Onu e la Comunità Europea, “per il superamento delle tensioni” e con l’anelito a “una pace di comprensione e mutuo rispetto”.
Guardando all’oggi, ha ricordato che “la politica sta smantellando le organizzazioni internazionali, spingendosi verso la legittimazione della violenza e della prepotenza come strumento di risoluzione delle controversie”. Rivolgendosi nel linguaggio ai ragazzi delle scuole, ha invitato a “isolare i bulli” e ha invitato a “cercare con i nostri sforzi di mantenere rapporti sereni tra le persone ma anche tra le Nazioni”, a “emarginare la sopraffazione e la violenza”.
Il vicesindaco Rocco Longobardi, a nome dell’amministrazione, ha ricordato “il coraggio di migliaia di uomini e donne che hanno creduto in un’Italia libera, unita e giusta. Oggi ricordiamo i caduti di tutte le guerre, ma anche coloro che, in tempo di pace, continuano a servire il Paese con dedizione”.
Dal monumento ai caduti di via Monte Santo il corteo si è poi mosso verso le scuole medie del quartiere, con le bandiere delle associazioni Alpini, Marinai, Carabinieri, Finanzieri, Famigliari dei dispersi in guerra, la consunta bandiera dell’Associazione Combattenti Cedrate, quella del locale Circolo San Marco.
Nel cortile delle scuole medie, padre Igino Lega, ancora Massimo Praderio a ricordato i tre partigiani e patrioti del quartiere caduti per la libertà: Ermenegildo Bergo, Pasquale Gasperi, Giancarlo Praderio. Ricordando che loro – a differenza dei coscritti obbligati ad andare in guerra – “volontariamente hanno deciso di combattere, contro la guerra”, per la sconfitta del nazifascismo che stava trascinando l’Italia alla rovina.
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