A Castello Cabiaglio si cerca di riaprire il negozio del paese: “il dono di Natale che sogna la comunità”

Il borgo rilancia l’appello per far rinascere i locali dell’antico forno e ridare ai residenti un punto di riferimento quotidiano. Tra memoria, cooperazione e un libro che ne racconta l’anima

Panetteria Castello Cabiaglio

A Castello Cabiaglio si cerca qualcuno disposto a collaborare con chi ha già raccolto la sfida che profuma di futuro e di memoria: riaprire il negozio di alimentari e beni di prima necessità, chiuso da circa due anni. Un gesto che, proprio alla vigilia delle festività, potrebbe diventare il più bel regalo di Natale per l’intera comunità, restituendo al paese un servizio essenziale e un luogo di incontro che da sempre ha rappresentato un pezzo di identità collettiva.

L’appello arriva anche attraverso una grafica diffusa in paese e sui social, dal titolo eloquente: “Il pane non può aspettare”. Un riferimento esplicito al libro di Pier Vittorio Buffa che narra vicende legate al territorio durante i periodi della seconda guerra mondiale. L’immagine di un forno acceso e di una pagnotta condivisa richiama un progetto che vuole andare oltre la semplice attività commerciale: ricostruire un presidio di prossimità, un luogo dove le relazioni si alimentano come il pane che lievita.

Un vuoto da colmare e un’opportunità concreta

La chiusura della storica panetteria, nel 2023, aveva lasciato un vuoto profondo. A raccontarlo furono gli stessi proprietari, che dopo oltre trent’anni di attività lanciarono un primo appello per trovare qualcuno in grado di portare avanti la tradizione del forno di paese, simbolo di quotidianità, cura e comunità. Le successive ricostruzioni sulla storia quasi centenaria di quel forno – tra impasti, consegne all’alba e generazioni passate dietro al bancone – avevano confermato quanto quel luogo fosse radicato nell’immaginario di Castello Cabiaglio.

Oggi quel desiderio di continuità trova nuova forza. I proprietari degli spazi vogliono preservare la memoria storica del forno, mentre una cabiagliese “furester”, insieme a una cooperativa sociale in via di costituzione, sta lavorando per creare un progetto sostenibile che coniughi tradizione, servizi di prossimità e nuove opportunità di lavoro. Un sogno che – come recita il messaggio diffuso in paese – “vorrebbe diventare presto realtà. Credeteci con noi”.

Il romanzo che riaccende l’immaginario del forno

A dare ulteriore significato a questo percorso è l’uscita del libro “Il pane non può aspettare” di Pier Vittorio Buffa, romanzo ambientato proprio tra le mura dell’antico forno e dedicato alla forza di una donna che lo gestisce durante la Seconda guerra mondiale.
Una narrazione che riapre simbolicamente quella porta chiusa nel 2023 e restituisce al forno una voce, un’identità e un passato da cui ripartire. Come ricordato dallo stesso autore, Castello Cabiaglio si ritrova oggi a un nuovo bivio: scegliere se lasciare che la storia si interrompa o accompagnarla verso un nuovo inizio.

Un borgo dinamico che sa fare comunità

Castello Cabiaglio ha dimostrato negli anni di essere un luogo dove l’energia sociale si rigenera spontaneamente. Qui progetti culturali, iniziative di volontariato e percorsi di economia civile trovano terreno fertile. Non stupisce, dunque, che attorno alla rinascita del negozio si sia già creata una rete di sostegno fatta di abitanti, famiglie, amministrazione e realtà associative.

Perché, in un borgo come questo, le relazioni non possono attendere troppo: vanno nutrite, proprio come il pane. E riportare in vita il negozio significherebbe restituire alla comunità un punto di incontro quotidiano, capace di tenere insieme necessità, socialità e memoria.

Il 2025, per Castello Cabiaglio, si chiude così con un desiderio che guarda lontano: trovare qualcuno che voglia prendere per mano questo progetto e trasformarlo in realtà. Perché il pane non può aspettare, e nemmeno un paese che vuole continuare a sentirsi comunità.

Chi fosse interessato

Per chi fosse interessato la persona da contattare è Laura Castoldi al numero 340 2571852

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Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Dicembre 2025
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