Il Morandini diventa annuario: 365 film, uno per ogni giorno dell’anno

Luisa Morandini racconta la nuova edizione 2025: dalla collaborazione con Zanichelli all'editore Pendragon. Le cinque stelle ad Almodovar e un appello: "Tornate nelle sale"

Generico 01 Dec 2025

Il Morandini cambia pelle, ma non tradisce la sua missione: continuare a essere il punto di riferimento per chi ama il cinema. Luisa Morandini, figlia del celebre critico Morando e curatrice della prestigiosa pubblicazione, ha raccontato nella puntata di Materia del Giorno del 5 dicembre le novità dell’edizione 2025 e il suo sguardo sul panorama cinematografico contemporaneo.

Dal dizionario all’annuario

Dopo la conclusione della collaborazione con Zanichelli nel 2024, anno del centenario di Morando Morandini, la pubblicazione ha trovato una nuova casa con l’editore bolognese Pendragon. Ma il formato è cambiato radicalmente: non più il monumentale dizionario di venticinquemila film che usciva ogni anno, bensì un agile annuario con trecentosessantacinque titoli, uno per ogni giorno dell’anno.

«Zanichelli ha deciso di non farlo più perché oggettivamente è vero, i libri si vendono sempre meno, i dizionari ancora meno –  ha spiegato Luisa Morandini – Comprare ogni anno un dizionario di quelle dimensioni e di quel costo era un onere non da poco per chi lo comprava». L’idea dell’annuario è nata da uno dei suoi collaboratori, lo scrittore Alessandro Berselli: concentrarsi solo sull’aggiornamento, cioè sui film usciti tra settembre 2024 e agosto 2025: «In più, in questa prima edizione, qualche incursione nella stagione precedente per recuperare titoli imprescindibili come il film di Paola Cortellesi», ha spiegato.

La copertina dell’edizione 2025 non presenta, come da tradizione, un film italiano, ma il cinema Modernissimo di Bologna: una scelta programmatica. «Abbiamo dedicato la copertina quest’anno alle sale proprio per invogliare la gente a tornare nelle sale – ha dichiarato la critica – Io sono di una generazione che ha vissuto il cinema in sala: per me vedere un film al buio, in silenzio da sola, senza che nessuno mangi, senza che nessuno commenti è un’altra cosa. E lo schermo avvolgente è sempre magico».

Le piattaforme di streaming hanno inevitabilmente cambiato il mercato. Il Morandini ha cominciato a farci i conti già da tempo, inserendo nel dizionario le serie tv quando la loro qualità ha raggiunto livelli notevoli. «Inoltre, se Spike Lee fa un film che va direttamente sulle piattaforme, non avrebbe alcun senso escluderlo, mettendo solo i film usciti in sala», ha affermato Morandini, spiegando che tra i trecentosessantacinque titoli dell’annuario figurano quindi sia film usciti nelle sale sia alcuni selezionati dalle piattaforme.

Il film che ha fatto il pieno di “punti Morandini”: “La stanza accanto” di Almodovar

L’unico film a ricevere le ambite stelline quest’anno è “La stanza accanto” di Almodovar. Nel libro le stelline, inventate da Morando Morandini negli anni Sessanta quando lavorava a L’Unità, rappresentano il giudizio della critica, mentre i  pallini indicano gli incassi al botteghino.

Nella sua recensione, Luisa Morandini non ha risparmiato elogi per il film del grande regista spagnolo: «Con una confezione di un’eleganza inarrivabile, scelte cromatiche perfette, due interpreti di livello ineguagliabile, le musiche di Alberto Iglesias ossessive ma mai prevaricanti, è un film perfetto e non ci sarebbe nient’altro da aggiungere se non consigliarne la visione. Ma è giusto specificare che trasuda cultura».

Il film affronta tematiche forti come il diritto alla dignità della morte e l’amicizia, ma riesce ad arrivare a tutti i pubblici. «Quando un film è a quei livelli, arriva a tutti. Certo che se poi hai una preparazione cinematografica e culturale, cogli magari più particolari. Però una tematica come quella arriva comunque».

Del resto: «Il cinema dovrebbe essere l’arte che contiene le altre arti: pittura, architettura, musica, recitazione, letteratura, teatro. Ed è così. Un film dovrebbe raccontare storie, disegnare personaggi, con umanità, profondità, rispetto e attenzione. Ed è così. Un film dovrebbe toccare corde di ognuno di noi, emozionare e invitare a qualche riflessione. Ed è così anche in questo. Cosa si può volere di più?».

Il cinema italiano migliora, ma con riserva

Sul fronte italiano, il giudizio è cauto ma ottimista. «Il cinema italiano sta vivendo un buon momento, anche se lo dico a voce bassa – ha affermato Morandini, pur esprimendo qualche riserva – E questo nonostante si facciano più serie tv che film, e nonostante il fatto che in Italia il cinema sia più considerato una macchina commerciale che una macchina d’arte, e che i film ormai sono fatti dagli attori: se hai bisogno di fare un film prima devi trovare un attore e poi trovi i soldi, mentre prima c’erano tanto anche film d’autore».

Il successo del film di Paola Cortellesi dimostra però che quando un prodotto è davvero buono, il pubblico risponde. «Non è un capolavoro, è un buonissimo film ed è un film che beve dal neorealismo» ha osservato, puntualizzando però:  «Se ha avuto tutto questo successo e si sono andati a vederlo milioni di spettatori, vuol dire che gli spettatori non conoscono abbastanza il neorealismo italiano». Può essere un’occasione, quindi, per scoprire i classici: «Per esempio, qualunque film dei primi anni di Pasolini, qualunque film di Rossellini, qualunque film di Fellini, qualunque film con Anna Magnani».

Della Cortellesi, Morandini ha tessuto un elogio senza riserve: «Ha dimostrato di essere brava attrice, sa ballare, sa cantare, sa essere comica e drammatica, sa pure dirigere un film, è colta ed è anche simpatica. Ce le ha tutte».

Lo sguardo si allarga poi alle cinematografie emergenti. «Ci sono delle nazioni cosiddette emergenti per il cinema: il cinema iraniano, il cinema coreano che non è proprio più così emergente, il cinema palestinese. Dall’Oriente e dal Nord Africa stanno arrivando cose molto interessanti. Spero che gli si dia spazio, perché valgono davvero». Una nota di rammarico per il cinema francese: «È una delizia, c’è tutta una serie di commedie meravigliose, ma ne arrivano pochissime in Italia».

Il Morandini, un affare di famiglia

I criteri di selezione dell’annuario rimangono fedeli alla filosofia di Morando Morandini. «I film di grande successo di pubblico, anche fossero bruttissimi, vanno messi. Per rispetto delle scelte del pubblico – ha spiegato Luisa Morandini – Tutti i film d’autore, a meno che ce ne sia sfuggito uno per sbaglio, ci sono. Poi ci sono i film di genere, i film che vale la pena comunque vedere o consigliare, i film da sostenere anche se sono di super nicchia». E poi il cinema per bambini e ragazzi e i documentari, genere particolarmente amato dalla curatrice.

Il lavoro con il padre è stato intenso e formativo. «Morando era molto molto severo anche con se stesso, era uno che leggeva rileggeva, cambiava, correggeva, non era mai contento al cento per cento delle cose, si immagini con me», ha ricordato con affetto. Ma l’amore comune per il cinema ha reso tutto più facile: «Come finiva il film c’era lo sguardo tra me e lui: che senza parole chiedeva “come ti è parso?”».

La collaborazione era iniziata nel 1979 con la critica cinematografica per Telesette, la fortunatissima miniguida TV ancora ora distribuita. «Con quell’archivio lì, fare il dizionario era quasi facile. Anche se la prima edizione si abbiamo messo un anno e mezzo a prepararla». Un vero affare di famiglia: «C’era anche Laura, mia madre: anche lei ci lavorava. Poi mia sorella fa la costumista, per cui intorno al cinema ci ha un po’ influenzato il babbo».

Sul futuro della critica cinematografica, Morandini non nasconde le preoccupazioni: «Su internet chiunque può scrivere qualunque cosa. Anche alcuni siti famosi hanno delle recensioni fatte benissimo e altre no». I segnali di una cattiva critica? «Se saltano all’occhio pochi punti e quindi ci sono delle frasi molto, molto lunghe, vuol dire che uno ha “allungato il brodo”».

In attesa dei finanziamenti per completare la piattaforma Morandini, che ospita già tutto l’archivio Rossellini e dove confluirà il dizionario completo con circa trentamila film, l’annuario 2025 è disponibile nelle librerie e on line.

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Pubblicato il 05 Dicembre 2025
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