Protagonista della nuova puntata di Soci All Time di venerdì 19 dicembre è Alberto Reggiori, medico chirurgo varesino e volontario di ASVI, ospite della trasmissione radiofonica di Radio Materia realizzata con Csv Insubria dedicata alle associazioni del territorio.
Reggiori entra in ASVI negli anni Ottanta, quando l’organizzazione muoveva i primi passi. E lui è partito davvero per l’Uganda: «Non siamo andati all’avventura ma dentro un progetto strutturato, con un senso. L’Uganda di allora è un Paese segnato dalla povertà estrema e dalla guerra civile. Gli ospedali sono essenziali, spesso privi di tutto», racconta.
Otto anni in Africa, tre figli nati in Uganda
In Uganda la sua famiglia cresce: tre figli nascono lì. «È stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita», racconta Reggiori. Inoltre, da una richiesta di alcuni genitori ugandesi nasce anche una scuola: prima in un garage, poi un vero edificio che oggi accoglie oltre 300 bambini. Una scuola che esiste ancora, affidata alla diocesi locale. «Tutto spesso parte dalla scuola – spiega – dall’educazione passa davvero la possibilità di cambiare la propria vita».
AVSI oggi: educazione, emergenze e sviluppo
ASVI oggi è presente in 41 Paesi, con circa 300 progetti attivi e 4 milioni di beneficiari diretti. Il cuore dell’impegno è l’educazione, accanto agli interventi di emergenza, alla formazione professionale e allo sviluppo delle comunità locali. Una cooperazione che negli anni ha puntato sempre più sulla crescita delle professionalità del posto, rendendo i progetti sostenibili e autonomi.
Dopo il rientro definitivo in Italia nel 1996, l’impegno di Reggiori non si ferma. Usa le ferie per partire ancora: Haiti dopo il terremoto, Iraq, Albania, Sud Sudan, Sarajevo nel dopoguerra, fino alla nave ospedale Vulcano per curare i feriti provenienti da Gaza.
Le “Tende ASVI” e gli eventi a Varese
Oggi questa storia passa anche da Varese, grazie alla campagna “Tende ASVI”, che ogni anno finanzia sei progetti attraverso il volontariato popolare: cene, concerti, eventi, iniziative locali.
In queste settimane in città sono in corso diversi appuntamenti: concerti corali, il negozio solidale in corso Matteotti, aperto fino al 23 dicembre, e il tradizionale presepe vivente in piazza San Vittore, che arriva alla sua oltre trentennale edizione. I fondi raccolti sostengono progetti in Ucraina, Medio Oriente e Italia, con particolare attenzione a scuole, minori e famiglie in difficoltà.
“Abbiamo ricevuto più di quello che abbiamo dato”
Tra i tanti luoghi visitati, il Sud Sudan resta uno di quelli più cari a Reggiori: montagne, villaggi isolati, persone che camminano chilometri per andare a scuola o raggiungere un ambulatorio. «Lì capisci davvero il senso di quello che fai».
E alla fine, tirando le somme di una vita così intensa, il messaggio è semplice e potente: «Sono convinto che, in realtà, abbiamo ricevuto più di quello che abbiamo portato noi», ha concluso Alberto Reggiori.
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