Raffaele Cattaneo: il ruolo delle regioni nelle relazioni internazionali e la cooperazione per il futuro
Il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia dialoga su Europa, cooperazione internazionale e sfide globali in un'intervista a "La Materia del Giorno"
In una nuova puntata di “La Materia del Giorno”, Raffaele Cattaneo, sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega alle relazioni internazionali e all’Europa, racconta il suo ruolo e l’importanza delle regioni nelle dinamiche internazionali, con un focus particolare sulla cooperazione globale e le sfide future. A coordinare l’intervista il direttore di VareseNews Marco Giovannelli.
La Regione Lombardia e le sue relazioni internazionali
Cattaneo inizia l’intervista sottolineando l’importanza di un territorio come la Lombardia nel contesto internazionale. «La Lombardia è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo – afferma il sottosegretario, raccontando di incontri in cui, da Vietnam a Arabia Saudita, gli interlocutori riconoscono immediatamente la rilevanza della regione -. La Lombardia, se fosse uno Stato, sarebbe al decimo posto tra i 27 Stati membri dell’Unione Europea», ricorda, sottolineando l’importanza strategica di una regione che non solo è un motore economico, ma anche un punto di riferimento per le relazioni internazionali.
Cattaneo continua spiegando come, sebbene le relazioni internazionali siano formalmente una competenza dello Stato, le regioni devono avere un ruolo attivo, soprattutto quando si parla di relazioni territoriali con altre regioni e stati. Un esempio concreto è l’accordo con la regione peruviana della Libertad, un accordo che affonda le radici in iniziative precedenti ma che, grazie all’attività della Lombardia, può ora essere rinnovato e ampliato.
L’importanza di una “Europa delle regioni”
Nel dialogo, Cattaneo affronta anche il tema dell’Europa. «Vogliamo un’Europa centralista che impone tutto da Bruxelles, o un’Europa che nasca dal basso, che valorizzi le specificità locali?», si chiede, ribadendo l’importanza di una visione dell’Europa che riconosca e supporti le diversità tra i territori. «L’Europa è come un’orchestra sinfonica, in cui ogni territorio suona il proprio strumento ma tutti insieme fanno una musica armoniosa», dice, richiamando i padri fondatori dell’Unione Europea.
Cattaneo esprime preoccupazione per l’evoluzione dell’Unione Europea sotto una visione centralista e sottolinea la necessità di preservare un’Europa in cui i territori possano contribuire in modo diretto al processo decisionale, affinché la competizione europea possa essere costruita non solo “dall’alto”, ma anche grazie alle risorse e alle capacità che vengono dai territori.
La cooperazione internazionale e la difesa europea
Il sottosegretario non si sottrae a temi delicati come la cooperazione internazionale e la difesa. «L’Africa è un nostro dirimpettaio, e nei prossimi venti anni vedremo una crescita della sua popolazione che avrà impatti significativi anche sull’Europa», spiega. A suo avviso, la cooperazione con l’Africa è fondamentale per evitare un’esplosione di migrazione incontrollata e per garantire un futuro pacifico. «O costruiamo un futuro insieme, o affronteremo tensioni internazionali», avverte.
Sul tema della difesa, Cattaneo riconosce la necessità di una maggiore autonomia europea, senza dipendere interamente dagli Stati Uniti. L’Europa deve essere pronta a difendersi autonomamente, ma non solo con le armi. «La difesa oggi è anche tecnologica, dobbiamo pensare alla sicurezza cibernetica, ai droni, ai satelliti e all’intelligenza artificiale», afferma, riflettendo sulle nuove minacce globali e sulle sfide che l’Europa dovrà affrontare nei prossimi anni.
Il futuro delle regioni e delle autonomie
Infine, Cattaneo tocca un tema cruciale: l’emigrazione giovanile e il futuro delle regioni. La Lombardia, con il 7% della sua popolazione residente all’estero, si trova ad affrontare una “emigrazione professionale” sempre più marcata. «I giovani vanno all’estero per formarsi, ma devono tornare», è l’auspicio di Cattaneo, che sottolinea l’importanza di politiche per il rientro dei talenti. La Regione Lombardia sta attuando politiche per favorire il ritorno dei giovani che hanno acquisito competenze all’estero, consapevole che il capitale umano è il vero motore dello sviluppo.
GUARDA LA PUNTATA DE “LA MATERIA DEL GIORNO”
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