Sfiducia a Gualtieri, Pd e Forza Italia condannano gli attacchi personali, Iametti: “Garantismo ma si faccia luce in aula”
Sulla mozione di sfiducia all'assessore - che si discuterà a porte chiuse - intervengono anche gli esponenti provinciali. Bernardoni (Pd) e Marchesi (FI): "Il rispetto e l’umanità devono sempre prevalere"
«Ritengo che il rispetto della dignità delle persone sia da mettere al primo posto in tutti i momenti». Con questa premessa Alice Bernardoni, segretaria provinciale del Partito Democratico, e Matteo Marchesi, capogruppo di Forza Italia in Provincia, intervengono sul clima che accompagna il consiglio comunale di domani, venerdì 19 dicembre, a Sesto Calende.
L’appuntamento in sala consiliare, fissato alle 21, prevede la discussione a porte chiuse della mozione di sfiducia nei confronti dell’assessora ai Servizi Sociali Francesca Gualtieri, una richiesta all’ordine del giorno protocollata dai gruppi di centrodestra Fratelli d’Italia e Siamo Sestesi (Lega e Forza Italia). Sulla vicenda si sta parlando a lungo a seguito dell’arresto ai domiciliari del figlio (maggiorenne e da qualche anno già fuori dal nucleo famigliare dell’assessore, dr) mentre Gualtieri, dopo aver rimesso nelle mani del sindaco Giordani la delega alla sicurezza, ha annunciato azioni legali contro le “informazioni false o distorte” circolate sui social nell’arco dell’ultimo mese. Sui social, infatti, molto si è discusso sull’argomento, arrivando così a coinvolgere anche esponenti provinciali, come Bernardoni, Marchesi e Giacomo Iametti.
“ATTACCHI PERSONALI IMMORALI E DANNEGGIANO LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI”
Berardoni e Marchesi, che condividono la decisione della giunta Giordani di discutere la sfiducia in seduta segreta («nel rispetto della privacy di chi è coinvolto»), hanno scelto di fare fronte comune per chiedere che il dibattito resti ancorato ai temi politici, censurando l’uso di aspetti privati per finalità di scontro pubblico. «La politica deve rimanere un ambito di sana contrapposizione di idee» spiegano Marchesi, citando il pensiero di Romano Guardini sulla dignità umana: «Questo concetto racchiude un principio fondamentale: ogni atto politico, ogni parola pronunciata, ogni gesto compiuto in ambito pubblico deve sempre rispettare la dignità e la vita delle persone. La politica, infatti, è il luogo dove le idee si confrontano, ma è anche il campo dove le persone, con le loro storie, le loro difficoltà e le loro speranze, devono essere trattate con il massimo rispetto. Gli attacchi personali, che vanno a colpire la vita privata di un individuo per fini politici, non sono solo immorali, ma danneggiano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Non possiamo dimenticare che dietro ogni carica, dietro ogni posizione pubblica, ci sono esseri umani con diritti e dignità da tutelare. Non è corretto invadere la sfera privata di una persona solo per fare politica, e ancor meno accettabile è utilizzare le difficoltà personali per alimentare il confronto politico».
“GARANTISMO E TRASPARENZA”: IAMETTI SUPPORTA COLOMBO PER FARE CHIAREZZA IN AULA
Sulla vicenda si inserisce però anche la voce di Giacomo Iametti, esponente di lungo corso e vicepresidente della Provincia. L’azzurro, pur mantenendo un tono istituzionale, sposta l’accento sulla necessità di approfondire i fatti in aula. Iametti esprime vicinanza all’attività della consigliera di minoranza Roberta Colombo, associandosi alla richiesta di fare luce sulla vicenda: «La nostra anima garantista trova la sua massima espressione quando viene coniugata con la trasparenza amministrativa. Confidiamo nella buona politica auspicando rispetto per le Istituzioni coinvolte. Ribadiamo inoltre, a nome del partito e al di là di posizioni di carattere più personale che politico, il pieno sostegno a tutti i nostri dirigenti e amministratori locali, nell’importante attività che svolgono quotidianamente a favore delle loro comunità».
In questo scenario, Forza Italia a livello provinciale si muove dunque su un doppio binario: da un lato la tutela della persona dalle esternazioni apparse fuori dalle sedi istituzionali, dall’altro la richiesta di non far venire meno la chiarezza amministrativa all’interno del consiglio..
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