Aggredito lavoratore immigrato
Prima una serie di domande sulla provenienza e poi l'aggressione a colpi di bastone. La vittima, un operaio ghanese, è stata soccorsa da alcuni colleghi attirati dalle sue grida di aiuto
Venerdì mattina, intorno alle 5 e 30, un operaio ghanese è stato aggredito da uno sconosciuto mentre andava al lavoro. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, fornita dalla vittima, l’aggressione è avvenuta sulla via per Oggiona a Solbiate Arno. Non appena superato lo stadio di Solbiate, Peter (questo il nome della vittima) è stato avvicinato da un uomo in motorino che gli ha chiesto: «Di dove sei?».
«Del Ghana» ha risposto l’immigrato.
«E dove abiti?» ha insistito l’uomo.
«Ad Albizzate» ha replicato prontamente Peter che, per nulla insospettito da tutte quelle domande, ha continuato a pedalare verso la fabbrica dove doveva iniziare il turno.
A quel punto l’uomo, che aveva un casco sulla testa, ha smesso di fare domande e lo ha colpito prima con un calcio, facendolo cadere dalla bicicletta, e subito dopo al viso con un bastone. Peter ha iniziato a correre e a gridare attirando così l’attenzione di alcuni colleghi di lavoro che lo hanno soccorso, mettendo in fuga l‘aggressore che si è dileguato, imboccando una stradina inaccessibile alle macchine degli inseguitori. Il lavoratore ghanese è stato portato all’ospedale di Gallarate dove è stato medicato. I colpi al viso gli hanno fatto perdere un dente.
Sul posto dell’aggressione era presente anche il delegato sindacale della fabbrica dove lavora Peter, Abdul Abdullah Rahamanil, anch’egli ghanese. «Appena ci siamo accorti di quanto stava accadendo abbiamo chiamato i carabinieri – spiega il sindacalista – mentre altri lavoratori che sopraggiungevano hanno cercato di inseguire l’aggressore che era vicino al parcheggio dello stadio. Ho accompagnato in ospedale Peter perché era ferito alla bocca. Adesso sta bene, anche se è spaventato. Sono più di vent’anni che sono in Italia, ma non ho mai visto una cosa del genere».
Tra i lavoratori e nel sindacato c’è molta preoccupazione per una situazione di tensione che potrebbe essere generata anche dalla crisi che l’economia del Varesotto sta vivendo. «Nel territorio di Solbiate Arno – commenta Angelo Re della Fim Cisl – la crisi economica ha portato alla perdita di molti posti di lavoro e contemporaneamente nelle forge, molto presenti nel territorio, sono ancora oggi occupati tanti lavoratori stranieri. Chi approfitta di questo malessere per seminare odio e razzismo trova terreno fertile in chi potrebbe credere che lo straniero gli porta via occasioni di lavoro. Credo sia nostro dovere opporsi con forza alla diffusione di un clima di ostilità che identifica nello straniero un nemico da cacciare».
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