Inquinamento da benzene alla sorgente di Luvinate
I risultati delle analisi sui campioni prelevati in loco confermano il versamento di irdocarburi. Ma l'acqua del rubinetto si può bere perché la fonte è stata chiusa
L’acqua nelle case si può bere ma dai laboratori dell’Asl arriva la conferma che la sorgente di Luvinate – chiusa da ieri – é stata inquinata da idrocarburi. Lo dicono le analisi effettuate oggi (mercoledì 3 novembre) che hanno rilevato una presenza fuori norma di benzene e di toluene (un solvente).
L’acqua però è potabile
Non c’è pericolo per i cittadini perché l’acqua che arriva da Luvinate non viene più immessa nella rete dell’acquedotto da martedì mattina. Il flusso nelle utenze è da allora alimentato da tutti gli altri pozzi. Nel frattempo sono state esaminate le acque rimaste in circolo e le analisi hanno confermato la potabilità. Tanto che già ieri sera il sindaco di Varese ha revocato l’ordinanza che vietava l’uso di acqua per scopi alimentari. E lo stesso ha fatto oggi Luvinate.
I tempi
Aspem dovrà cambiare qualche filtro ma non è prevista una sostituzione massiccia di tubature. La sorgente di Luvinate rimarrà chiusa per un periodo che ancora non è possibile indicare con precisione. Secondo il presidente dell’azienda William Malnati la rete di Varese, in un periodo invernale, può resistere per qualche settimana anche senza utilizzare la sorgente di Luvinate (che è la più importante della città insieme a quella della Bevera)
Le indagini
Per capire dove sia avvenuto il versamento di idrocarburi bisognerà attendere le analisi del geologo. Solo uno specialista infatti può indicare da dove venga captata l’acqua che scorre in sotterranea fino alla fonte di Luvinate. La falda nella zona è quasi superficiale, non scende mai a una profondità superiore a dieci metri (alla Bevera invece vi sono pozzi a 70 metri di profondità); è dunque plausibile che la pioggia abbia fatto scendere il liquido inquinante, nel terreno, molto velocemente. Aspem comunicherà alla procura delle repubblica il luogo del versamento non appena lo avrà individuato. Nel frattempo, in procura, è giunto un esposto di Legambiente sulla vicenda che è stato affidato per competenza al pm Tiziano Masini, il quale valuterà, nelle prossime ore, se aprire o meno un’inchiesta penale.
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