Laura Pariani fa il pienone a BiblioBook

Un successo la serata di via Galvani: musica, aprole e immagini per presentare "Milano è una selva oscura", ritratto particolarissimo del capoluogo lombardo all'epoca di piazza Fontana

Grande successo per Laura Pariani, ospite di Bibliobook, lunedì sera al Palketto Stage: i 120 posti a sedere dello spazio Teatro di via Galvani non sono stati sufficienti ad accogliere tutti i lettori intervenuti.
Ha introdotto la serata Marco Giovannelli, direttore di Varesenews, che ha parlato di Milano è una selva oscura, il romanzo della Pariani pubblicato da Einaudi, come di “un omaggio a Milano e a quegli anni, i Sessanta-Settanta, che hanno lasciato un segno indelebile anche nella nostra storia”.
Non è stata una semplice presentazione ma un vero e proprio spettacolo che ha avuto come fil rouge la voce dell’autrice, profonda e suggestiva che ha “interpretato” diverse pagine del romanzo, rendendone al meglio la magia della lingua, un mix di italiano e milanese, con alcuni bagliori persino di latino e di milanese antico. Una prova di alta letteratura: non a caso il libro è tra i cinque finalisti del prestigioso premio Campiello.

La vicenda racconta i mesi del 1969 attraverso Dante, un barbone settantenne in fuga da tutto, dai ricordi di lui trovatello tirato su con disprezzo da tre zie dopo la morte della mamma adottiva, da una società bigotta e dalle responsabilità. Un affresco di umanità, di delicatezza, di riflessioni sulla vita. "Disoccupazione, disaccordi coi parenti, abbandoni, disagio di vivere: sono tanti i motivi che buttano la gente per strada. La ruota del destino cigola, questione di un attimo – io non so ben ridir com’io v’entrai – e si diventa barboni, dopodiché non c’è possibilità di ritorno al mondo di prima. È come se tu fossi morto, pensa il Dante: uscito dalla storia, da tutte le storie". Dante alterna incontri con gente che come lui cerca di tirar avanti in un mondo ormai parallelo. Ma descrive anche come "buffo, gli altri voltano la testa dall’altra parte, fingono di non vederlo, quasi che un’occhiata valesse come una strusciata contaminante". La sua Milano è nebbiosa, piena di smog. Una città che sta cambiando, che è scossa dalle manifestazioni e da continui attacchi a chiunque contesti il potere. Ma a lui tutto questo lo sfiora appena perchè deve pensare a dove passare la notte e come fare a mettere in bocca qualcosa quando la fame lo assale. Dante non perde mai il gusto di pensare alla vita: "il mondo va male perché la gente sta poco a letto a fare amorosanza".

Perfetta la sintonia con i brani musicali proposti dalle Malecorde che facevano da contrappunto alle letture: dalle cover di cantautori famosi di quegli anni (La ballata del Cerutti di Gaber, L’erba matta di Brassen-Svampa, l’Armando di Jannacci) ai pezzi originali della band (La stazione, Quello che mi dici) che ha voluto trasformare in note alcuni passi del libro.
I saluti dell’assessore alla Cultura Claudio Fantinati hanno chiuso l’incontro, con i ringraziamenti all’organizzazione e l’invito per il prossimo, ultimo appuntamento del Bibliobook: lunedì 7 giugno in biblioteca a Busto con il politologo e docente Giorgio Galli.

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Pubblicato il 01 Giugno 2010
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