Restituzioni, il PD: “Rate personalizzate per i lavoratori del Comune”
La proposta del gruppo di minoranza sarà sottoposta a sindaco e segretario comunale: si chiede di estendere fino a un massimo di cinque anni il pagamento delle somme dovute all'erario a seguito delle "progressioni" irregolari
Il gruppo consiliare del Partito Democratico di Busto Arsizio torna sull’argomento delle restituzioni di denaro richieste a moltissimi dipendenti comunali per fondi percepiti in anni passati a seguito di promozioni o avanzamenti avuti in modo irregolare. Situazione a fronte della quale i dipendenti di Palazzo Gilardoni stanno cercando di organizzarsi per resistere a una richiesta che potrebbe risultare per molti economicamente gravosa. Il PD, tramite un’interrogazione urgente a risposta scritta rivolta a sindaco e segretario comunale, chiede se sia possibile rendere personalizzata, fino a un massimo di cinque anni, la rateizzazione delle somme da restituire all’erario. Il riferimento è alle notifiche di diffida e messa in mora in esecuzione della delibera di giunta 84/2010: "è sempre più pressante" scrivono i consiglieri Mariani, D’Adda, Ruggiero, Berteotti, Grandi e Pecchini, "la voce che questa amministrazione intenda chiedere la restituzione di quanto da Voi accertato nell’arco temporale di due anni". Una rateizzazione in tempi troppo stretti per il PD, considerando che in media sono sui tremila euro da restituire, e ciò implicherebbe un salasso di oltre cento euro al mese su paghe che nella stragrande maggioranza dei casi non sono propriamente floride. "Per tale ragione, siamo a chiedere che prendiate in esame la possibilità di procedere al recupero delle somme richieste tramite rateizzazione personalizzata, da effettuarsi con trattenute mensili dallo stipendio che possano raggiungere anche durata quinquennale, secondo il costante orientamento giurisprudenziale in materia". Ed è dunque a precedenti giuridici che si rifà la richiesta dei democratici, proprio quando il giudice diventa per molti l’ultima istanza per non trovarsi a pagare care responsabilità non proprie.
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